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Rapporto Draghi, von der Leyen sta creando una task force per metterlo in atto

MARIO DRAGHI E URSULA VON DER LEYEN

Ursula von der Leyen sta mettendo in piedi una squadra speciale per trasformare in realtà quanto prescritto da Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività. Lo scrive Politico.eu, aggiungendo che l’obiettivo dichiarato è quello di rendere concreto ciò che è stato prescritto in teoria dall’ex presidente della BCE.

Idee per evitare una lenta agonia

Il rapporto Draghi pubblicato a settembre ha proposto una serie di idee per le istituzioni e le capitali dell’UE per contrastare la “lenta agonia”, come l’ha definita lui, che l’Europa rischia di affrontare a causa della mancanza di investimenti nell’innovazione, della frammentazione dei mercati finanziari lungo i confini nazionali e perché la produzione e la consegna di alcuni beni e servizi strategici dipendono troppo da aziende non europee.

Von der Leyen ha messo il Rapporto Draghi al centro del suo secondo mandato.

Chiudere il gap con Usa e Cina

Presentando il suo nuovo team al Parlamento mercoledì, von der Leyen ha annunciato che la principale iniziativa del prossimo mandato quinquennale sarà una “bussola della competitività” per colmare il divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina, decarbonizzare l’economia dell’UE e aumentare la sua indipendenza economica.

Al di là dei principi e delle teorie, il lato concreto del suo annuncio è il lavoro in corso per formare un gruppo di funzionari, tra cui persone che hanno aiutato Draghi a scrivere il suo studio e lo hanno mantenuto riservato, per aiutare i dipartimenti della Commissione a tenere traccia dell’implementazione del rapporto. La natura esatta della task force è ancora in fase di elaborazione, prima dell’inizio dei lavori della prossima Commissione il primo dicembre. È probabile che il gruppo sia all’interno del segretariato generale, il che lo porrebbe al centro dell’esecutivo dell’UE, il che significa che potrebbe riferire direttamente a von der Leyen.

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Il report (non solo) di Draghi. Ecco chi ha ascoltato per scriverlo: da Colao a Amazon fino a Google. Un rapporto indipendente?

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