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RaiWay-EI Towers, tornano le voci di fusione. Inwit si sfila dal gioco delle torri

RaiWay

Mentre tornano di moda le voci di fusione fra EI Towers, controllata al 40% da Mediaset, e RaiWay, controllata al 65% da Rai, il consolidamento nel mercato delle torri di trasmissione Tv non sembra interessare invece Inwit, la società delle torri Tlc controllata al 60% dal gruppo Telecom Italia (TIM). Lo ha detto, secondo fonti sindacali, venerdì scorso l’amministratore delegato di TIM Flavio Cattaneo durante l’incontro con i sindacati, per illustrare il piano industriale 2017-2019.

TIM quindi si sfila dal possibile risiko delle torri, che torna a campeggiare sulle cronache dopo che il management di Raiway ha confermato qualche giorno fa di vedere la necessità di un consolidamento del comparto.

Il Messaggero ha scritto che RaiWay avrebbe dato mandato ad un advisor per studiare un’offerta di scambio azionario su Ei Towers. La fusione fra i due operatori porterebbe sinergie positive per 45 milioni di euro alla nuova entità, che arriverebbe a detenere circa 2.300 torri di trasmissione pari a circa il 90% del mercato delle torri per il broadcasting televisivo.

Favorevole al consolidamento sarebbe anche il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Gaicomelli: “è tanto che se ne parla, è una specie di fiume carsico, quello che posso dire io è che qualsiasi operazione che vada nella direzione di un rafforzamento è ben vista dal Governo, ma il controllo deve essere pubblico. Padoan – aggiunge – nel 2015 pose dei paletti e a quelli si deve guardare”.

Le torri di trasmissione rappresentano un asset strategico del paese, ed è per questo che poco meno di due anni fa il Governo bloccò L’Opa da 1,23 miliardi di euro di Mediaset per rilevare RaiWay.

Il matrimonio tra le due aziende è stato tentato nel 2015, ma l’Opas lanciata da Ei Towers  sul 66,7% del capitale di RaiWay (costata al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava invece al 40%.

Una rinuncia che non ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile e anche i vertici di Rai Way, del resto, non hanno mai celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.

Da allora molte cose sono cambiate. In primo luogo, il Governo si è schierato apertamente in difesa di Mediaset contro le “scorrerie finanziarie” della francese Vivendi. Inoltre, a differenza di due anni fa, oggi la prima mossa per il polo unico arriverebbe da RaiWay su EI Towers e non viceversa. Resta da capire in che modo garantire la maggioranza pubblica di un’eventuale nuova entità. Di certo Mediaset potrebbe gradire l’appoggio diretto dello Stato nella battaglia in corso con Vivendi, realizzando un bel tesoretto.

L’eventuale fusione fra RaiWay e EI Towers, però, con Inwit che si chiama fuori dal polo unico, farebbe tramontare l’idea dell’operatore unico delle torri, in voga due anni fa, e ben rappresentato in Europa dalla francese Tdf e dalla britannica Arqiva.  Tra l’altro, un nuovo player nel segmento delle torri Tlc nel nostro paese è costituito da Wind-3 che ha affidato alla cinese ZTE la gestione dei suoi impianti di trasmissione.

Intanto, RaiWay ha chiuso il 2016 con ricavi in aumento dell’1,4% a 215,2 milioni, l’Adjusted ebitda è stato di 111,3 milioni (+1,8%), l’utile operativo di 65,6 milioni (+6%) e l’utile netto di 41,8 milioni, in aumento del 7,4 per cento. Nell’esercizio 2016 gli investimenti in infrastrutture attive e passive sono pari a 19,5 milioni.

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