il voto

Rai, rinnovo CdA. Eletti dal Parlamento Federica Frangi, Roberto Natale, Antonio Marano e Alessandro Di Majo

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Prende forma il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai, Camera e Senato eleggono i primi quattro membri. Il Mef indica Simona Agnes e Giampaolo Rossi. Opposizioni divise, la maggioranza tira dritto e assicura la riforma dell'emittente pubblica.

La Camera elegge i primi due componenti del Cda Rai

Federica Frangi e Roberto Natale sono i primi due nuovi consiglieri Rai eletti stamattina durante le votazioni alla Camera. La prima espressione di Fratelli d’Italia, il secondo dell’opposizione, ma in particolare di M5S e AVS.

Il risultato l’ha dato in diretta il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, al termine dello spoglio delle schede.

Per Frangi hanno votato 174 deputati, mentre i voti per Natale sono stati 45. I voti dispersi sono stati 3, le schede bianche 6 e le schede nulle 3.

Successivamente, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha annunciato gli altri due consiglieri Rai, che sono Antonio Marano e Alessandro Di Majo, eletti rispettivamente con 97 e 27 voti (Marano in quota Lega, Di Majo in quota M5S).

I quattro consiglieri resteranno in carica per tre anni.
In tutto, i membri del consiglio sono 7: 2 sono eletti dalla Camera dei Deputati, 2 dal Senato della Repubblica, 2 sono designati dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell’Economia e 1 dall’assemblea dei dipendenti Rai. 

Questa mattina, si legge in una nota ufficiale, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha proposto alla Presidenza del Consiglio dei ministri la nomina di Simona Agnes e Giampaolo Rossi nell’ambito del Cda della Rai.

Ora, la palla passerà alla Commissione Vigilanza Rai, dove si procederà all’elezione del Presidente che, assieme all’amministratore delegato, è indicato dall’esecutivo.

Chi è Federica Frangi

Federica Frangi

Federica Frangi, nata a Roma l’8 maggio 1973, giornalista professionista iscritta all’Ordine del Lazio dal 8 marzo 2005, con esperienze professionali di alto livello nel giornalismo radiotelevisivo e negli uffici stampa, ha lavorato nella redazione di “Porta a Porta”, la trasmissione di Bruno Vespa su Raiuno, e fino al febbraio scorso è stata consigliere nazionale della Fnsi eletta al Congresso di Chianciano con la lista “Stampa Libera e Indipendente”. E’ stata anche presidente dell’Associazione Stampa Romana, articolazione della Federazione Nazionale della Stampa nel Lazio e ha fatto parte del direttivo di Lettera 22, l’associazione di giornalisti “non omologati”. Attualmente lavora al Tg2 alla redazione cronaca.

Chi è Roberto Natale

Roberto Natale

Roberto Natale è nato a Roma nel 1958, laureato in Filosofia, giornalista Rai dal 1988. Redattore e conduttore della Tgr Lazio, poi segretario Usigrai (sindacato giornalisti Rai) e presidente della Fnsi (sindacato unitario dei giornalisti italiani), con particolare attenzione ai diritti dei cittadini nella comunicazione (in quegli anni il varo della Carta di Roma, protocollo per un’informazione corretta sul fenomeno delle migrazioni). Dal 2013 al 2018 portavoce della Presidente della Camera. Al rientro in Rai ha scelto di essere assegnato alla struttura che si occupa di sociale. Da luglio 2022 è direttore della neonata Rai per la Sostenibilità – ESG, che ha il compito di orientare sempre più l’offerta di programmi e le pratiche del servizio pubblico agli obiettivi dell’Agenda 2030.

Chi è Antonio Marano

Antonio Marano

Antonio Marano è stato sottosegretario di Stato alle Poste e alle Telecomunicazioni, ha maturato una ventennale esperienza in Rai dove ha diretto Rai2 per poi diventare vicedirettore generale del Servizio pubblico, tra il 2016 e il 2020 ha ricoperto l’incarico di Presidente di Rai Pubblicità e nel 2021 è stato chiamato a ricoprire il ruolo di direttore commerciale della Fondazione Milano-Cortina 2026,

Chi è Alessandro Di Majo

Alessandro di Majo

Alessandro Di Majo è un avvocato e già componente del Consiglio di Amministrazione della Rai dal 2021. Da gennaio 2022 è membro del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale di Confindustria Radio Televisioni. Da luglio 2020 a giugno 2024 è stato Consigliere di Amministrazione di ADIR. Dal 2002 al 2009 è stato componente del Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Professionisti (FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio). Dal 2018 al 2019 è stato Consigliere presso la Corte di Cassazione (sez. 5 civ.). Dal 2022 è Componente del Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni. Esercita la professione di avvocato presso lo Studio Legale di Majo

Maggioranza compatta, opposizioni divise (torna la suggestione dell’Aventino)

Una votazione come spesso capita per l’emittente pubblica carica di tensione. Nei giorni scorsi maggioranza e opposizione si sono fronteggiate sia sui candidati, sia sul tema scottante della riforma della Rai.

Sul tavolo c’è la necessità di recepire in tempi brevi il il Media Freedom Act approvato dal Parlamento europeo.

Un voto che ha visto anche profonde differenze all’interno dei partiti di opposizione. Da una parte Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra (AVS) che hanno partecipato al voto, rifiutando la solita suggestione dell’Aventino preferita invece da Partito Democratico, Italia dei Valori e Azione.

Il voto per eleggere il Presidente

Resta ferma però la linea comune del campo largo che prevede di disertare la votazione del presidente in Commissione di Vigilanza, impedendo così il raggiungimento del quorum richiesto per l’investitura.

I democratici di Elly Schlein continuano a chiedere che si proceda con la riforma prima delle nomine. In mattinata il pressing per avviare l’iter è proseguito con un intervento della presidente della Commissione di Vigilanza, Barbara Floridia, dopo un mandato unanime della bicamerale a procedere in questo senso.

Il presidente dell’ottava Commissione di Palazzo Madama e senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone, ha annunciato che il primo ottobre “verranno incardinati tutti i disegni di legge” inerenti la riforma della tv pubblica, con l’obiettivo “di agevolare un corretto e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione“. Una mossa che tende, dunque, la mano all’opposizione nel tentativo di sbloccare anche l’impasse sul presidente.

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