Ritenta sarai più fortunato. Il CdA di viale Mazzini riproporrà Marcello Foa a presidente della Rai e questa volta sarà confermato dalla Commissione di Vigilanza, perché c’è il consenso di Forza Italia. Potrebbe accadere questo la prossima settimana, al massimo entro mercoledì 26 settembre. La sceneggiatura è stata scritta ieri in Commissione di Vigilanza dove è passata la risoluzione della Lega, secondo la quale il Consiglio di amministrazione della Rai può proporre il nome del presidente “senza limitazioni… con l’esclusione del solo Amministratore delegato”, si legge nel testo approvato.
Quindi Marcello Foa può essere di nuovo candidato, nonostante sia stato già bocciato dalla stessa Commissione il primo agosto scorso. La stessa risoluzione impegna il CdA a avanzare la candidatura “entro il 26 settembre”. Infatti il consiglio di amministrazione dovrebbe essere convocato per domani alle 10.
Forza Italia, che si è astenuta dal votare la risoluzione della Lega, ha ottenuto l’audizione del presidente nominato nella Commissione di Vigilanza, prima del voto.
Un escamotage per far dire a Forza Italia che ora è cambiato il metodo. “Su Foa c’è stato un cambiamento a 180 gradi sul metodo. Noi abbiamo criticato il metodo usato prima, non abbiamo preclusioni sulla persona. Ora il metodo è cambiato radicalmente. Adesso ci sono tutte le condizioni per arrivare a una soluzione diversa rispetto a quella di prima dell’estate”, ha detto Giorgio Mulè (Fi), membro della Commissione di Vigilanza.
Il patto Salvini-Berlusconi
In realtà l’ok di Forza Italia su Foa è frutto del recente accordo Salvini-Berlusconi. I due leader si sono visti ad Arcore giorni fa ed oggi, insieme a Giorgia Meloni, sanciranno a Palazzo Grazioli la ritrovata all’alleanza del centrodestra.
Dunque in CdA il sì a Foa passerà, con l’opposizione dei soli consiglieri Rita Borioni (Pd) e Rodolfo Laganà (rappresentante dei dipendenti), ed entro il 26 settembre la nomina del giornalista sarà ratificata in Commissione Vigilanza con la maggioranza dei 2/3, come prevede l’ultima riforma sulla Tv pubblica.
Successivamente il vertice Rai, pienamente operativo, deciderà le prime nomine. In pole position per il Tg1 c’è Gennaro Sangiuliano, sostenuto dal centrodestra, a meno che la spunti Alberto Matano, gradito a M5S, che potrebbe altrimenti essere dirottato al Tg2. Al Tg3 si attende la conferma di Luca Mazzà (oltre che del direttore di rete Stefano Coletta), mentre alla guida di Rai Radio 1 si parla di Paolo Corsini. Per la TGR sono in lizza, sponsorizzati dalla Lega, Alessandro Casarin o Luciano Ghelfi, in corsa anche per il Tg2 qualora Matano andasse al Tg1. Per Raisport favorito Jacopo Volpi.