La Rai scende in campo con gli Over-The-Top. La concorrenza nell’audiovisivo è sempre più spostata sull’offerta di contenuti online.
Se non hai lo streaming sei fuori.
La tv pubblica non vuole perdere questa sfida.
Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ha un proprio piano anche se non condiviso dal governo Renzi che si aspettava qualcosa di molto più incisivo e non una mera opera di maquillage come ha detto il Sottosegretario Giacomelli.
Fatto sta che la trasformazione della Rai in una Digital Media Company è stata avviata e si attende il prossimo autunno quando verrà lanciata la piattaforma Rai Play mentre il servizio di catch-up tv Rai Replay sta già spopolando.
“Questa trasformazione è già a buon punto. Si tratta di dimenticare di essere una tv e di avere un palinsesto e di utilizzare tutte le possibilità e le piattaforme che il digitale e l’innovazione tecnologica ci mettono a disposizione”. ha dichiarato Campo Dall’Orto in un’intervista rilasciata alla trasmissione ‘Il bianco e il nero’ su Radio 1, facendo il bilancio dei suoi primi 11 mesi di lavoro a Viale Mazzini.
“La cosa – ha aggiunto – si concretizzerà in maniera eclatante a settembre con il lancio di Rai Play che darà la possibilità agli abbonati di fruire dei nostri programmi quando vorranno: gli spettatori non dovranno più organizzarsi in base alla messa in onda ma potranno farlo in base ai propri tempi“.
E la Rai pensa già a varcare confini con questo servizio.
Campo Dall’Orto spiega infatti che grazie alla riforma Ue sul diritto d’autore, “potremo fornire, attraverso un codice, lo stesso servizio a qualunque abbonato in Europa”.
Per il Dg, “I primi segnali di raccolta di quello che abbiamo seminato li abbiamo avuti già in inverno e ancora di più con gli europei di calcio. Certo poi la grande prova sarà in autunno con i nuovi palinsesti e con il lancio di Rai Play“.
Il Dg ha poi fatto riferimento al fatto che in questo mese di luglio si paga la prima rata del canone Rai in bolletta elettrica.
“Il canone bisogna meritarselo – ha osservato – bisogna fare azioni visibili, per esempio la prima della Scala in diretta su Rai1 o ‘Fuocoammare’ in prima serata su Rai3. Ma è servizio pubblico anche quello che facciamo per le Olimpiadi e Paralimpiadi. Così come portare in Rai l’intrattenimento di Mika o Virginia Raffaele, perché portano innovazioni nei linguaggi. Questo merita i 100 euro? Io credo di sì”.
Per Campo Dall’Orto, insomma, il termine ‘palinsesti’ lo si potrebbe anche mandare in soffitta: “Oggi il tema sono i contenuti. C’è innovazione nei contenuti e c’è innovazione di forma” nell’offerta del servizio pubblico.
E lo slogan ‘Rai per te. Per tutti’ che accompagna la prossima stagione significa che “aderisce alla vita di una persona. L’obiettivo non è inventare un bisogno ma soddisfare un bisogno esistente”.