Il canone Rai torna sotto i riflettori dopo le ultime dichiarazioni di Matteo Renzi durante la trasmissione “In Mezz’Ora”.
Mentre la riforma continua il suo iter alla Camera, il Premier riprende la discussione su un tema molto controverso, quello appunto del canone.
Stando alle ultime indicazioni, ci sarà un riduzione dell’imposta che dovrebbe passare dagli attuali 113 euro annui a 100 euro.
Un calo che dovrebbe permettere di contrastare la forte evasione che si avvicina al 30% e ammonta a circa 500 milioni di euro, ma che quest’anno, secondo alcune stime, potrebbe salire a 600 milioni.
Canone in bolletta e collegato all’Isee
Il canone è uno degli aspetto nodali della riforma Rai. Ricordiamo che nel passaggio al Senato del Ddl, con un emendamento soppressivo è stato cancellato l’articolo 4 che assegnava al governo la delega in materia.
Questo ha scombinato le carte e spinto il governo ad aprire una riflessione sul tema, vagliando l’opportunità di intervenire con un provvedimento a se stante.
L’argomento è spinoso e nel corso dell’ultimo anno è stato oggetto di un acceso dibattito. Al centro della discussione il sistema di calcolo (proporzionale al reddito o meno?) ma anche la possibilità includerlo nella bolletta elettrica.
Ipotesi quest’ultima immediatamente bocciata dalle Associazioni dell’energia che anche adesso tornano a ribadire la loro contrarietà e tra gli altri anche dall’Unione Nazionale Consumatori.
In occasione della presentazione della riforma Rai, Renzi aveva manifestato la propria volontà di eliminare il canone per fare in modo che fosse la fiscalità generale a pagare il servizio pubblico. Un progetto però di difficile attuazione come lui stesso aveva ammesso.
Adesso il premier offre nuovi spunti di osservazione aprendo nuovamente alla possibilità che il canone possa essere pagato in bolletta.
L’obiettivo è di ridurlo anche sotto ai 100 euro, rendendo l’imposta progressiva e non più fissa e uguale per tutti, anche per i meno abbienti.
Come? Forse legando il canone all’Isee o al tipo di abitazione. In cantiere anche la possibilità di escludere dal pagamento le fasce più basse.
Canone anche per smartphone e tablet
Riflessione ad ampio raggio quindi con al momento una certezza, la tassa non sarà più legata al possesso del televisore, ma a quello dei vari device connessi al web (smartphone, tablet, pc) grazie ai quali l’utente può vedere i programmi Rai.
Questa sembrerebbe la nuova direzione del governo mentre proprio su quest’ultimo punto la Francia sembra prendere una via diversa. Il presidente Hollande ha infatti detto chiaramente di non essere favorevole all’estensione del canone tv anche ai dispositivi mobili.
Riguardo invece alla ventilata Digital Tax, Renzi ha precisato: “Dobbiamo trovare un modo per far pagare le grandi multinazionali ma “cum grano salis” e a livello europeo. O l’Europa lo fa nel 2016 o noi nel 2017, abbiamo detto. Ma dobbiamo evitare di farla percepire come una tassa sull’innovazione”.
Il premier ha ricordato anche che l’Italia deve recuperare terreno nelle connessioni veloci a internet e nei sistemi di ePayment.
“Siamo troppo indietro sulla banda larga e sul pagamento elettronico”, ha indicato Renzi.