La Rai punta al web e al pubblico più giovane (15-30 anni) e lo fa con una nuova piattaforma, Ray, presentata oggi a Roma da Valerio Zingarelli, chief technology office Rai, alla presenza del direttore fiction Eleonora Andreatta.
Ray sarà online da domenica 8 febbraio, ma si definirà strada facendo, crescerà, cambierà, si aggiornerà grazie al contributo attivo degli utenti, come un vero e proprio ‘luogo’ del web.
A distanza di alcuni giorni dal grande lancio di BBC Tester, laboratorio digitale multimedia della BBC, anche la Rai ci prova e raccoglie la sfida della rete con un’offerta sempre più calibrata e pensata per le nuove esigenze dei telespettatori che vogliono poter decidere, cambiare, prendere parte e commentare continuamente i contenuti.
Gli utenti avranno, infatti, un ruolo attivo e determinante all’interno della piattaforma, contribuiranno a migliorare e aggiornare costantemente Ray che si adatterà alle loro preferenze, privilegiando quei contenuti che attrarranno maggior interesse.
Un nuovo modo, hanno spiegato alla conferenza stampa, di vivere le storie, scoprire contenuti inediti, giocare, fare community, interagire e contribuire in prima persona alla scrittura e alla realizzazione di prodotti per il web e la tv.
L’offerta di Ray, spiega l’azienda, si rivolge a un pubblico di giovani che già seguono molte fiction della televisione generalista, ma che troveranno adesso un’offerta a loro dedicata, con prodotti e proposte innovative sotto il profilo dei contenuti e soprattutto dell’esperienza: serie originali per il web, prodotti companion delle serie generaliste più amate, streaming dai set, giochi, concorsi, interattività e social network, prodotti esclusivi e molto altro.
Non si tratta solo di trasferire le storie che vengono trasmesse sulle reti generaliste, offrendole anche sulla nuova piattaforma, Ray, indica l’azienda, “è un luogo di (ri)generazione delle storie e un iper-mondo narrativo…è un laboratorio, ma vuole compiere un passo avanti nello sviluppo della narrazione televisiva e, più in generale, per la stessa missione del servizio pubblico”.
Cos’è allora Ray?
- Una vetrina per la creazione e per il talento di giovani autori;
- Uno scaffale virtuale e gratuito di prodotti originali che spesso accolgono i contributi creativi degli utenti;
- Un luogo di ‘sperimentazione’ con uno sguardo alle nuove frontiere della serialità e, più in generale, dell’entertainment;
- Un luogo di aggregazione e di riconoscimento generazionale, di elaborazione comunitaria e di creazione/partecipazione ad eventi;
- Un test continuo del gradimento dell’offerta;
- Uno spazio di condivisione e interazione per individuare gusti e preferenze e per costruire un rapporto strutturale con un pubblico che vuole essere soggetto attivo nella costruzione dell’offerta stessa.
Ray ospiterà brand di fiction diversi, ma vicini tra loro, a ciascuno dei quali sarà dedicata un’area specifica in cui trovare le puntate, ma soprattutto ricca di materiali esclusivi, approfondimenti sulla serie, sui personaggi con la possibilità di esplorare il dietro le quinte della fabbrica audiovisiva, interagire con i protagonisti, partecipare agli eventi, contribuire con contenuti personali e manifestare il proprio gradimento.
L’homepage della piattaforma raccoglierà: video (dirette streaming, anticipazioni, promo, backstage, interviste, clip, puntate), contest (casting, concorsi e iniziative interattive), games (quiz e giochi interattivi), foto (immagini di scena ed esclusive dai set, dagli eventi), storie (notizie, anteprime e ispirazioni di ogni genere su titoli, eventi, giudizi, confronti ecc.).
Prevista anche una sezione ‘Social’ dove saranno visibili citazioni, video, foto e tutti i contenuti legati a Ray o ai vari brand della piattaforma postati dagli utenti nei vari social network, a partire da Instagram, Twitter e Facebook.
Da Ray sarà inoltre possibile condividere contenuti selezionati sulle pagine social degli utenti.
Spazio anche a cortometraggi e anche qui un ruolo importante sarà riservato agli utenti che verranno coinvolti in tutta la fase di sviluppo e di realizzazione delle storie.
Alla regia dei primi due cortometraggi, un maestro del cinema come Ferzan Ozpetek e un giovane talento come Matteo Oleotto.
C’è poi Ray Lab, area dedicata ai concorsi e ai laboratori per la scoperta di nuovi talenti. A questi si aggiunge StartUp, collection di brevi documentari realizzata dalla Natia Docufilm sull’esperienza di ragazzi italiani con meno di 35 anni che con ottimismo, intraprendenza e nonostante la crisi hanno deciso di dare una svolta alla propria storia professionale avviando una nuova attività.
Ray & Lode poi è infine la sezione che raccoglie le web series ritenute più interessanti e i titoli che hanno ricevuto premi e riconoscimenti speciali ai festival.