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Rai, a metà aprile consultazione su nuova concessione

Confermato, il rinnovo della concessione del servizio pubblico slitterà anche se solo di qualche settimana. Lo ha comunicato oggi in Commissione Lavori pubblici del Senato il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, ribadendo l’ipotesi annunciata nei giorni scorsi.

La ragione dello slittamento è quella di dare più tempo alla consultazione pubblica che precederà il varo della nuova Concessione Stato-Rai in scadenza il 6 maggio.

La consultazione sarà avviata “entro la prima metà di aprile”, riguarderà la ridefinizione dei compiti del servizio pubblico e coinvolgerà in una prima fase “oltre 60 associazioni e organizzazioni” e poi, attraverso una serie di quesiti online, tutti i cittadini.

La consultazione dovrebbe chiudersi a fine maggio.

“Sono in corso approfondimenti per valutare se la scadenza del 6 maggio sia da considerare termine perentorio o meno: se si arriverà alla conclusione – come sembra – che si tratti di un termine perentorio, entro quella data provvederemo con norma ad assicurare la necessaria continuità fino al varo della nuova concessione“, ha precisato. “Tra la possibilità di stringere tutto nei tempi brevi di alcune settimane e quella di approfondire per dare respiro al confronto e piena opportunità a tutti di entrare nel dibattito, la presidenza del Consiglio ha scelto questa seconda strada: il dibattito sul rinnovo del servizio pubblico è un’occasione per tutto il Paese”.

 

Il governo immagina per la Rai una nuova concessione decennale con un contratto di servizio di 5 anni e non più triennale.

“Il testo della riforma della governance sia al Senato che alla Camera – ha detto Giacomelli – è un tassello di una parte complessiva di interventi del governo e del parlamento per le rispettive competenze“.

“Il parlamento ha già approvato la riforma del canone i il governo ha approvato le linee guida sulla riforma Rai e ora siamo nella fase che conclude questo iter, con il concorso di governo e parlamento che arriverà al varo della nuova concessione che il governo – ha aggiunto Giacomelli – immagina decennale. E’ sembrato un periodo più congruo immaginare questa durata ed è in questa ottica che va letta la riforma del contratto di servizio ogni 5 anni che diventa affinamento, e verifica“.

Da qui la necessità di lanciare un’ampia consultazione pubblica. “In questa ottica con collaborazione Istat – ha osservato Giacomelli – abbiamo costruito un percorso di consultazione pubblica” con un “confronto diretto con i principali stakeholder pubblici e privati”.

“Partiremo entro la prima metà di aprile con la convocazione di tavoli tematici che saranno 4. A fine maggio avremo una analisi degli esiti della consultazione e la predisposizione su proposta del Mise di concerto con Mef dello schema di concessione“. Lo schema dopo “una delibera del CDM viene trasmesso al parlamento perché esprima proprio parere. Poi lo schema definitivo viene approvato con delibera dal Consiglio dei ministri che ragionevolmente riteniamo possa avvenire subito prima della pausa estiva o alla ripresa se ci sarà bisogno di più tempo. Da lì avremo un periodo di 6 mesi per realizzare lo schema di contratto di servizio”.

Il 7 marzo key4biz.it ha lanciato un’iniziativa editoriale speciale che si spera possa concretamente contribuire alla consultazione, ovvero una raccolta di articoli di studiosi, addetti ai lavori, esperti, che offra idee e sollecitazioni ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, alla Commissione Parlamentare di Vigilanza ai vertici Rai.

Giacomelli in audizione ha parlato anche del canone Rai in bolletta per dire che “sono ancora in corso come ci sono sempre state le riunioni tecniche. Sono le ultime verifiche prima della pubblicazione del decreto”.

Il Sottosegretario ha definito di ‘fantasia’ le recenti indiscrezioni su ipotesi di costi di riscossione del canone Rai in bolletta.

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