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Quantum technology, nel 2022 raggiunti investimenti per 2,35 miliardi di dollari

Nel 2022, infatti, gli investimenti mondiali destinati a start-up specializzate in tecnologia quantistica hanno raggiunto i livelli più alti, con 2,35 miliardi di dollari, e in aumento dell’1% rispetto al 2021.

Sono i dati annunciato all’interno del report di McKinsey & Company dedicato alle tecnologie quantistiche, che esplora il futuro del settore considerando principalmente due dimensioni: gli investimenti e i talenti.

Gli investitori, si legge nello studio, sostengono sempre più le start-up quantistiche, il progresso tecnologico avanza, anche se a un ritmo più lento, e un numero maggiore di istituzioni accademiche offre programmi quantistici.

L’anno scorso le tecnologie quantistiche (QT) hanno compiuto un passo in più verso la risoluzione di sfide fino a quel momento impossibili da affrontare con le tecnologie attualmente a disposizione. L’analisi mostra che i quattro settori che probabilmente riscontreranno un impatto della tecnologia quantistica più immediato in termini economici, l’industria automobilistica, la chimica, i servizi finanziari e le scienze della vita, sono potenzialmente in grado di creare un valore aggiunto pari fino a 1.300 miliardi di dollari entro il 2035.

La ricerca copre le tre aree principali delle tecnologie quantistiche:

Lo studio mostra peraltro che i talenti specializzati in competenze specifiche possono guidare il settore verso scoperte tecniche future. Sebbene questi scarseggino ancora, il divario sembra infatti essersi ridotto nell’ultimo anno, grazie anche alle università che hanno creato nuovi corsi di laurea per le discipline delle tecnologie quantistiche. In questo contesto, prendendo in considerazione il panorama delle pubblicazioni scientifiche in ambito QT, lo studio mostra ad esempio che l’Italia rientra nei primi tre Paesi europei, in base alla percentuale di articoli e all’indice H.

Ci sono diverse ragioni per cui la creazione di start-up potrebbe rallentare. In primo luogo, i talenti esperti del settore che normalmente sarebbero i più propensi a fondare nuove aziende – solitamente operanti nell’ambito della ricerca accademica – spesso lavorano già per alcune start-up. La creazione di nuove imprese potrebbe inoltre essere frenata anche dal limitato numero di casi d’uso sufficientemente sviluppati per un’eventuale applicazione in termini commerciali. Infine, Infine, gli investitori potrebbero essere più propensi ad investire in start-up mature e in società giovani pronte a scalare.

In effetti, il tema forse più interessante e più complesso è ancora da risolvere: costruire un computer quantistico con un numero e una qualità di qubit sufficienti a garantire che la capacità di calcolo non sia compromessa da errori. Infatti, benché le dimensioni dei computer quantistici (in termini di numero di qubit al loro interno) e la qualità dei qubit hanno registrato singolarmente una crescita costante, ciò non è ancora avvenuto in modo congiunto.

Il gap di talenti nelle tecnologie quantistiche si è ridotto nel 2022. L’analisi mostra che quasi due terzi dei posti di lavoro disponibili nel settore (450 su 717) potrebbero essere occupati da nuovi laureati in tecnologie quantistiche nel 2022. Nel 2021, solo circa un terzo di questi posti di lavoro (290 su 851) poteva essere occupato.

L’analisi mostra infine che i restanti posti di lavoro potrebbero essere occupati da laureati in discipline affini alle tecnologie quantistiche, che formano circa 350.000 laureati di livello master all’anno a livello globale. In questo scenario, lo studio evidenzia inoltre che l’Unione Europea ospita il più alto numero di talenti specializzati in questi campi – biochimica, chimica, elettronica e ingegneria chimica, tecnologia dell’informazione e della comunicazione, matematica e statistica e fisica. Nel 2020, 303 persone su un milione residenti nell’UE avranno conseguito un master in un campo rilevante per la tecnologia quantistica

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