Chi ha 1.500 pazienti può incassare 160mila euro. In 10 anni 4.720 in meno
Tra le figure più poliedriche del panorama sanitario italiano c’è il medico di base. Perché controverso? Perché quello del medico di famiglia è un profilo professionale che deve essere in grado di prendersi cura di un paziente qualsiasi sintomo abbia. E lo fa prima di tutti gli altri medici, quindi la sua responsabilità, spesso misconosciuta, è enorme. In altre parole, il medico di base è colui che prescrive le ricette, colui che basandosi sui sintomi e dopo un esame di ambulatorio, diagnostica il problema e indirizza il paziente da uno specialista. Tutto questo lavoro ovviamente comporta un costo. Ma quanto guadagna un medico di base? Lo stipendio di un medico di famiglia varia fondamentalmente in base al numero dei suoi assistiti e di eventuali bonus, come vedremo.
Quanti sono i medici di base in Italia
Secondo gli ultimi dati dell’Ocse il numero di medici di medicina generale in Italia è diminuito negli ultimi anni. Come mostra il grafico, siamo passati da 47.148 medici di base nel 2000 a 42.428 nel 2019 e nel 2020: 4.720 in meno in 10 anni. Il motivo di questo calo? Le possibili spiegazioni sono due: le tasse universitarie sono troppo alte e gli studenti di medicina non hanno le finanze necessarie per concludere il percorso di laurea in medicina generale o i dottori di base preferiscono fare le valigie e andare all’estero. Certo, però, è che nel nostro Paese occorrono più medici di famiglia per poter seguire al meglio tutti i pazienti, specie in un momento così delicato a seguito dell’emergenza pandemica che ormai da 2 anni sta colpendo duramente il sistema sanitario (e non solo) italiano.
Quanto guadagna un medico di base per ogni assistito
Lo stipendio di un medico di base viene calcolato principalmente sul numero di assistiti quindi la domanda da fare è: quanto guadagna un medico di base con 1.500 assistiti (il massimo consentito)? La retribuzione è di 70 euro (lordi) per ogni paziente se il dottore ha meno di 500 assistiti mentre è di 35 euro se ne ha più di 500. Per cui mediamente in un anno un medico di base può arrivare a guadagnare tra un minimo di 52.500 euro e un massimo 105mila euro sempre lordi. Questo è lo stipendio di un medico di famiglia solo per l’attività di assistenza ai pazienti, poi ci sono vari bonus come i contributi per gli assistiti over 75, le maggiorazioni per anzianità e l’indennità per la reperibilità notturna.
Insomma, come mostrato nel nostro grafico sopra, un medico di base che ha meno di 3 anni di esperienza guadagna in un anno circa 71.500 euro. Sono 123mila euro annui quelli che guadagna, invece, un medico di famiglia con 10-20 anni di esperienza. E per chi vanta un’esperienza ventennale? In questo caso la retribuzione può essere anche di 160mila euro lordi l’anno.
I bonus che fanno lievitare lo stipendio del medico di base
Ma ci sono anche altri extra. Quali? Per somministrare una dose di vaccino antinfluenzale nel proprio studio ogni medico riceve tra i 6 e i 10 euro. Sono 10 euro, invece, gli euro pagati per l’inoculazione del vaccino anti-covid19 e ben 28 euro per la vaccinazione a domicilio. E poi ci sono i costi dei tamponi: ben 18 euro è la cifra prevista quando un medico di base deve recarsi presso l’abitazione dell’assistito. Se ci aggiungiamo anche i 66 euro per seguire i pazienti residenti le cifre lievitano ulteriormente.
Il contratto dei medici (che mancano) è scaduto
I dati su quanto guadagna un medico di base fanno riferimento all’ultimo contratto della categoria, firmato nel 2018. Ma, in realtà, quel contratto è scaduto e ancora non si vedono all’orizzonte le condizioni per il suo rinnovo. E’ un problema, che si unisce al fatto che i medici di base scarseggiano in Italia al punto che alcune regioni, come la Puglia, ha chiesto ai medici di base pronti per la pensione di restare al proprio posto in attesa che i buchi in organico vengano coperti. Lo stesso (anche se il sistema organizzativo è diverso) ha chiesto all’Emilia Romagna ai propri medici.
Come diventare medico di famiglia
Il percorso per diventare medico di famiglia è molto lungo. Prima di tutto bisogna iscriversi ad un corso di laurea in medicina e chirurgia, dopo aver superato il test di ammissione all’università. Dopo circa 6 anni di studi si conseguirà la laurea. A ciclo di formazione ultimato si dovrà sostenere l’esame di Stato che consente di ottenere l’abilitazione alla professione medica. A questo punto si passerà all’esame pubblico per l’ammissione alla specialistica di medicina generale che dura altri 3 anni. Insomma, il futuro dottore di base dovrà studiare come minimo ben 9 anni prima di essere medico di famiglia. Solo quando si ultimerà il triennio si potrà inoltrare la domanda per essere inseriti nelle liste regionali delle Asl (Azienda Sanitaria Locale) ed entrare in graduatoria.
Come cambiare medico di base online
Oggi non c’è più bisogno di andare fisicamente allo sportello dell’Asst (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) per revocare o scegliere il proprio medico di base. Basta infatti essere in possesso della propria tessera sanitaria e collegarsi al fascicolo sanitario elettronico o al sito dell’Asl (Azienda Sanitaria Locale) di riferimento autenticandosi. Dopo essersi registrati è sufficiente compilare e sottoscrivere il modulo predisposto per il cambio del medico di base e attenderne conferma per email. Può capitare, però, che il medico di base rinunci ad assistere un paziente, magari perché ne ha già tantissimi. Che cosa succede in questo caso? Il medico è tenuto a motivare la sua decisione all’Asl che lo comunica al cittadino invitandolo a scegliere un altro dottore.
I dati si riferiscono al: 2020
Fonte: Oecd (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Asl (Azienda Sanitaria Locale), Fimg ( Federazione Italiana Medici di Famiglia)