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Quanto è reale il rischio di razionamento del gas in Italia?

L’Italia, così come tutta l’Europa, è fortemente legata dalle importazioni dall’estero per soddisfare il proprio fabbisogno energetico ed il gas in arrivo dalla Russia rappresenta un elemento centrale del sistema di fornitura. Il conflitto in Ucraina e le sanzioni alla Russia hanno creato una forte instabilità per il settore energetico. I Governi europei, in primis quello italiano, puntano ora a ridurre il più possibile la dipendenza dalle forniture di gas russo.

All’orizzonte, inoltre, c’è la “minaccia” da parte del Governo russo che potrebbe pretendere il pagamento del gas in rubli. Questo scenario è già stato definito impraticabile dalle autorità europee. Nel frattempo, la Germania ha già avviato un piano d’emergenza per prepararsi in vista di una possibile mancanza di gas nel corso dei prossimi mesi. Il precario equilibrio dei rapporti con la Russia, infatti, rischia di alterare in modo significativo le forniture nel prossimo futuro.

Vediamo, quindi, quanto è reale il rischio di razionamento del gas in Italia e cosa possiamo aspettarci dal prossimo futuro.

Il gas russo in Italia e in Europa: i dati precedenti al conflitto

Il gas in arrivo dalla Russia rappresenta un elemento centrale per soddisfare il fabbisogno energetico in Italia ed in Europa. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, i dati precedenti alla guerra in Ucraina confermano che oltre il 43% del gas utilizzato arriva dalla Russia. Questa percentuale varia da Paese a Paese e per l’Italia rappresenta una porzione molto rilevante del totale. Un possibile azzeramento delle forniture, infatti, si tradurrebbe in un problema enorme e un razionamento sarebbe inevitabile.

Alcuni Paesi sono ancora più dipendenti dalle importazioni dalla Russia. È il caso della Germania, dove non a caso è stato fissato un piano di razionamento del gas in caso di problemi di forniture dalla Russia. Oltre il 65% del gas in arrivo in Germania viene importato nel Paese dalla Russia. Il mercato energetico tedesco è, quindi, fortemente dipendente dalle forniture russe. Altri Paesi, invece, registrano percentuali molto inferiori. Un caso esemplificativo è la Francia che importa solo il 16,8%. In Europa, secondo i dati del 2020, circa il 38% del gas importato è di origine russa.

Il gas è fondamentale anche per la produzione di energia elettrica

L’importanza del gas naturale non è legata esclusivamente alle forniture domestiche e industriali. Nelle case italiane, tramite la rete di distribuzione nazionale, arriva gas naturale che viene poi utilizzato per la cottura oppure per riscaldare l’acqua calda o ancora per i sistemi di riscaldamento che determinano un consumo notevole della materia prima. Anche in ambito industriale, il gas viene utilizzato per scopi simili, sfruttandone le capacità di ottimo combustibile.

Il gas naturale è anche uno dei componenti principali del mix energetico nazionale per la produzione di energia elettrica. Secondo i dati del 2020, infatti, il gas naturale copre oltre il 42% della produzione di energia elettrica. La riduzione dell’utilizzo del carbone (per via del suo elevato impatto ambientale) ha però portato ad un ulteriore incremento dei consumi. Durante i mesi invernali, inoltre, il consumo di gas per produrre energia elettrica cresce per via del minor contributo delle energie rinnovabili.

Esiste un rischio di razionamento del gas in Italia?

La Germania ha definito un piano di razionamento del gas naturale in caso di problemi con le forniture russe. Questo, per il momento, non è stato ancora fatto in Italia. Il Governo italiano però sta lavorando per ridurre progressivamente la dipendenza dalle importazioni di gas russo. Quest’obiettivo può essere raggiunto nel lungo periodo. Nel breve periodo, invece, è molto difficile pensare di rinunciare in modo completo (o anche solo parziale).

Ad oggi, però, lo scenario di un razionamento del gas in Italia appare molto improbabile. Difficilmente, infatti, si registrerà un taglio netto delle forniture in arrivo dalla Russia nel breve periodo. Si tratta, in ogni caso, di uno scenario da tenere in considerazione e avere un piano B pronto in caso di emergenza potrebbe rappresentare la scelta giusta per il prossimo futuro. Nel corso delle prossime settimane, quindi, potrebbero essere definiti piani d’azione precisi in caso di carenza di gas russo.

A dare una mano al nostro sistema energetico sarà la primavera e la successiva estate. La crescita della produzione di energia rinnovabile, infatti, rappresenta un’ottima notizia per tutto il settore in quanto permetterà di ridurre progressivamente l’utilizzo del gas naturale per la produzione di energia elettrica nel breve periodo. Già nelle prossime settimane, se il clima sarà propizio, il contributo delle rinnovabili diventerà sempre più rilevante.

Si tratta però solo di una soluzione temporanea. È necessario prepararsi al prossimo autunno ed al ritorno della stagione fredda. Tra 6-7 mesi, infatti, l’intero sistema energetico italiano dovrà essere pronto per sostenere l’eventuale carenza di gas in arrivo dalla Russia. Contestualmente, sarà necessario trovare una soluzione alla crisi energetica che ha portato un forte incremento dei prezzi di luce e gas.

L’importanza di ridurre i consumi ed il costo dell’energia

Per il prossimo futuro, famiglie e imprese italiane dovranno concentrarsi per affrontare il nuovo scenario del mercato energetico. Diventa fondamentale, infatti, ridurre i consumi oltre che il costo dell’energia. Tagliando il costo dell’energia è possibile alleggerire le bollette che hanno raggiunto in questi mesi dei veri e propri picchi.

Nonostante il leggero calo registrato da inizio aprile dal mercato tutelato (-10.2% per luce e -10% per il gas), infatti, le quotazioni continuano ad essere molto alte tanto che la spesa rispetto annuale rispetto a 12 mesi fa è aumentata del +82% per la luce e del +70% per il gas (per una famiglia tipo con consumo annuo di 2700 kWh e potenza impegnata di 3 KW e consumo annuo di gas di 1.400 Smc).

Per tagliare i costi dell’energia elettrica e del gas naturale è, quindi, possibile affidarsi alle migliori offerte del Mercato Libero. La scelta delle tariffe più vantaggiose in base al proprio consumo annuo di energia può essere effettuata tramite il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas, disponibile anche tramite l’App di SOStariffe.it su dispositivi Android ed iOS.

Chi è nel mercato tutelato deve passare subito alle offerte del Mercato Libero per poter beneficiare di un taglio netto al costo dell’energia elettrica e del gas naturale. Nello stesso tempo, invece, chi è già passato al Mercato Libero deve confrontare il prezzo dell’energia praticato dall’attuale fornitore con il prezzo dell’energia più basso disponibile con le migliori offerte del Mercato Libero. Questo confronto può essere effettuato anche con il supporto del servizio di consulenza di SOStariffe.it, completamente gratuito.

Per il prossimo futuro è, inoltre, importante adottare tutte le misure utili per tagliare i consumi. È necessario evitare gli sprechi di energia, facendo attenzione al modo in cui si utilizzano elettricità e gas naturale. Con piccoli accorgimenti da adottare su base quotidiana, quindi, sarà possibile ottenere un risparmio significativo in bolletta, contribuendo anche alla riduzione dei consumi complessivi del sistema nazionale.

Un’altra strada che porta al taglio dei consumi (ed alla riduzione della spesa in bolletta) passa per l’efficienza energetica. Affidandosi a soluzioni ad alta efficienza, per gli elettrodomestici, l’illuminazione e la caldaia a gas, infatti, sarà possibile ottenere un risparmio netto, sia nel breve che nel lungo periodo. Combinando tutti questi fattori, l’obiettivo di tagliare spese e consumi energetici sarà alla portata.

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