Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.
Scegliere di cambiare fornitore può essere la strada giusta per ridurre le bollette di luce e gas. Si tratta di un’operazione semplice e alla portata di tutti. Ricorrendo al cambio fornitore, infatti, è possibile accedere ad un prezzo più basso dell’energia. In questo modo, quindi, si può ridurre l’importo delle bollette a parità di consumi.
Con la crisi del settore energetico e i prezzi altissimi delle materie prime, il cambio fornitore può essere la strada giusta per il risparmio. Per i consumatori c’è la possibilità di richiedere il cambio fornitore passando dal servizio di Maggior Tutela al Mercato Libero oppure di cambiare fornitore passando tra due aziende attive nel Mercato Libero.
Le due opzioni per il cambio fornitore non presentano reali differenze, in particolare per quanto riguarda i costi. In tutte le condizioni, infatti, passare ad un nuovo fornitore per luce e gas è un’operazione semplice e gratuita che può aprire la strada al risparmio, garantendo la possibilità di ridurre in modo significativo le bollette.
Grazie al cambio fornitore è possibile ottenere un risparmio di centinaia di euro all’anno. Passando ad un nuovo fornitore, infatti, si può ridurre il costo dell’energia e, quindi, alleggerire la bolletta. Vediamo, di seguito, tutti i dettagli in merito al meccanismo di funzionamento di quest’operazione e come fare per completarle in pochi minuti e senza difficoltà.
I costi per cambiare fornitore di luce e gas
Cambiare fornitore di luce e gas è un’opzione a disposizione di tutti i consumatori che, in qualsiasi momento, hanno la possibilità di passare ad un’offerta migliore, in modo da ridurre al minimo i costi delle bollette. A differenza di quanto credono in molti, il cambio fornitore nel Mercato Libero è gratuito e, quindi, non comporta costi iniziali per gli utenti.
Questo vale sia per chi passa dal servizio di Maggior Tutela (noto anche come Mercato Tutelato) al Mercato Libero che per chi sceglie di cambiare fornitore all’interno del Mercato Libero. In entrambi i casi, non sono previste spese iniziali, non ci sono vincoli contrattuali o penali da corrispondere al precedente fornitore.
Da notare, però, che, in alcuni casi, potrebbe essere necessario mettere in conto una piccola spesa iniziale (nell’ordine di poche decine di euro). Attivando un nuovo contratto di fornitura di luce e gas, infatti, potrebbe essere richiesto dal nuovo fornitore un deposito cauzionale. Tale deposito, però, non può essere richiesto se l’utente attiva la domiciliazione della bolletta sul conto con il pagamento automatizzato e senza alcun costo aggiuntivo per l’utente.
Scegliere di cambiare fornitore è, quindi, la mossa giusta per poter risparmiare. Non bisogna temere costi extra o addebiti imprevisti. L’operazione è la strada da percorrere per accedere ad un prezzo più basso dell’energia e, quindi, massimizzare il risparmio sulle bollette, sia nel lungo che nel breve periodo.
L’assenza di costi dell’operazione consente all’utente di focalizzarsi sull’aspetto più importante del cambio fornitore, ovvero la scelta della tariffa giusta da attivare per poter minimizzare i costi delle bollette. È importante, in ogni caso, conoscere nel dettaglio il meccanismo di cambio fornitore. Ecco come funziona quest’operazione:
Cosa bisogna sapere sul cambio fornitore di luce e gas
L’assenza di costi è solo uno degli aspetti del cambio fornitore di luce e gas. Questa procedura, essenziale per il risparmio, è completamente automatizzata e può essere completata in modo semplice e rapido dai consumatori. Per cambiare fornitore, infatti, è sufficiente attivare l’offerta proposta dal nuovo fornitore che si occuperà di inviare la disdetta del precedente contratto al “vecchio” fornitore dell’utente.
Per poter completare l’operazione è necessario che il cliente metta a disposizione del nuovo fornitore tutti i dati anagrafici dell’intestatario del contratto e i codici identificativi della fornitura (in particolare il codice POD per la luce e il codice PDR per il gas; entrambi i codici sono riportati in bolletta). Bastano queste informazioni per completare nel modo corretto l’operazione andando a cambiare fornitore e ad attivare una tariffa più vantaggiosa.
Tra gli elementi da considerare in merito al cambio fornitore c’è la continuità dell’erogazione delle forniture energetiche. Cambiare fornitore, infatti, non comporta alcuna interruzione della fornitura di energia elettrica o di gas naturale. Tutta l’operazione procederà in modo automatizzato e senza interruzioni del servizio per l’utente che non noterà alcun cambiamento fino all’arrivo della prima bolletta (più bassa, a parità di consumi, se l’offerta attivata è più vantaggiosa).
Bisogna sottolineare, inoltre, che non è necessario sostituire il contatore. Il dispositivo presente in casa e che ha l’obiettivo di registrare il consumo di energia da parte dell’utente viene fornito dal distributore di energia, un’azienda diversa rispetto al venditore dell’energia. Il cambio del contatore è un’operazione che va effettuata in caso di necessità di aggiornamento del dispositivo oppure in caso di malfunzionamento. Con il cambio di fornitore non si deve cambiare contatore.
Con il cambio fornitore, inoltre, l’energia elettrica e il gas naturale continueranno ad essere distribuiti dalla stessa azienda. Ancora una volta è importante sottolineare la differenza tra fornitore e distributore. Ad esempio, uno dei distributori più noti in Italia è E-distribuzione, azienda del Gruppo Enel.
Chi ha come distributore E-distribuzione non è vincolato ad attivare una tariffa con Enel Energia (società del gruppo che vende luce e gas sul Mercato Libero) ma è libero di scegliere la tariffa che preferisce in base alle proprie esigenze. Il distributore si occuperà di risolvere eventuali malfunzionamenti all’impianto. I recapiti del distributore sono riportati nella bolletta inviata dal fornitore di luce e gas.
Come cambiare fornitore in 3 passaggi
Scegliere di cambiare fornitore è, quindi, la strada giusta per poter massimizzare il risparmio sulle bollette. L’operazione è anche molto semplice e può essere completata in pochi passaggi. Sono sufficienti 3 step per poter cambiare fornitore e iniziare a risparmiare sulle bollette grazie ad un prezzo più basso per luce e gas.
Il primo passaggio è rappresentato dalla scelta del nuovo fornitore e, in particolare, della tariffa da attivare. Quest’operazione è fondamentale per massimizzare il risparmio rispetto al servizio offerto dall’attuale fornitore di energia elettrica o gas naturale. Per poter scegliere la tariffa giusta è possibile affidarsi alla comparazione online, accessibile gratuitamente tramite il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas.
L’operazione è semplicissima. Basta indicare una stima del proprio consumo annuo (il dato è riportato in bolletta ma può anche essere calcolato tramite il tool integrato nel comparatore). In pochi secondi si accederà ad una panoramica completa delle migliori tariffe luce e gas da attivare, ordinate in base alla convenienza. Per ogni offerta sarà riportata una stima della spesa mensile e del risparmio ottenibile (per i clienti ancora in regime di Maggior Tutela).
Nel corso del mese di giugno, una “famiglia tipo” (consumo annuo di 2.700 kWh di energia elettrica, con potenza impegnata di 3 KW, e consumo annuo di 1.400 Smc di gas naturale) che passa dal regime tutelato alle migliori offerte luce e gas disponibili sul Mercato Libero può ottenere un risparmio notevole. Il risparmio stimato è di circa 350 euro all’anno (considerando sia luce che gas e l’attivazione delle tariffe più vantaggiose del momento). Questo risparmio aumenta per una famiglia che registra consumi annuali superiori a quelli indicati per la famiglia tipo.
Una volta scelta l’offerta si passa allo step numero due: l’attivazione del contratto di fornitura. Direttamente dal comparatore di SOStariffe.it è possibile raggiungere il sito del fornitore e richiedere l’attivazione del contratto tramite una semplice procedura online. Tale procedura richiede pochi minuti per essere completata. Come sottolineato in precedenza, è necessario fornitore i dati dell’intestatario ed i dati della fornitura (il codice POD e il codice PDR).
C’è poi la necessità di fornire le coordinate del conto corrente per attivare la domiciliazione delle bollette (in modo da evitare di dover versare il deposito cauzionale) e mettere a disposizione del nuovo fornitore alcuni dati di contatto come il numero di cellulare e l’indirizzo e-mail. Una volta inseriti tutti i dati, la procedura sarà completa. Come sottolineato in precedenza, non sono previsti costi.
La terza fase del cambio fornitore è l’attivazione della fornitura. Come anticipato nel paragrafo precedente, con il cambio di fornitore è garantita la continuità della fornitura, senza alcuna interruzione. Questa fase è gestita dal nuovo fornitore, senza che l’utente debba eseguire alcuna operazione. Basterà attendere un paio di settimane per il completamento di tutte le pratiche tecniche e amministrative necessarie al completamento della terza fase.
In questo step, il nuovo fornitore si occuperà di comunicare la disdetta del precedente contratto al “vecchio” fornitore del cliente e avvierà le pratiche per l’attivazione del nuovo contratto di fornitura. L’utente riceverà l’ultima bolletta (definita “bolletta di chiusura di contratto”) dal precedente fornitore e successivamente inizierà a ricevere le bollette dal nuovo fornitore. Tali bollette saranno calcolate in base alla tariffa scelta nello step 1.