La maggior parte per la caccia: 631.304. Per la difesa personale sono solo 222
Quante armi circolano in Italia, escluse quelle in dotazione alle forze di polizia? E’ una delle domande alle quali occorre dare una risposta esauriente dopo il clamoroso ferimento del genero di uno degli uomini di scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. E’ successo nel corso del veglione di Capodanno ma ancora non si sa chi abbia sparato; si sa solo che la pistola, piccola da stare nel palmo di una mano, è di proprietà di un deputato dei Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo che deteneva l’arma con regolare porto d’armi che, probabilmente, gli verrà revocato.
Quante sono le armi in circolazione in Italia
Truenumbers parla solo con i dati ufficiali, quindi è impossibile sapere quante armi ci sono in Italia, e più avanti spieghiamo il perché. Ma possiamo sapere quante sono le licenze di porto d’armi e per quale scopo. E per fare questo l’unico dato ufficiale recente disponibile è quello della Polizia di Stato la cui rilevazione si ferma al 2021.
Quante armi circolano liberamente in Italia?
Precisiamo subito che i dati del grafico sopra mostrano non il numero di armi ma il numero di licenze che, come vedremo, permettono al possessore di detenere più armi dello stesso tipo. In un caso addirittura in numero illimitato. Vediamo i numeri. Complessivamente in Italia le licenze in corso di validità a fine 2021 erano 1.222.537 ed è un dato in forte calo rispetto agli anni precedenti. Nel 2020 le licenze erano 1.286.541, nel 2019 1.263.762 e nel 2019 1.343.393. Praticamente 1 italiano su 60, per un motivo o per l’altro, ha una licenza di porto d’armi.
Come detto si tratta di licenze in corso di validità e ogni licenza permette di detenere un numero variabili di armi. Come si vede dall’infografica, infatti, le licenze non sono tutte uguali. In base a una legge del 2018 chi è in possesso di una licenza può detenere:
- 3 armi da sparo
- 12 armi classificate ad uso sportivo sia lunghe che corte
- Un numero illimitato di fucili e carabine con calibro non inferiore a 5,6 mm con “bossolo a vuoto” di altezza non inferiore a 40 mm cioè sono quelle classificate da caccia (art. 13 della legge 157 del 1992)
- 8 armi complessive tra: antiche di importanza storica prodotte prima del 1890 o con avancarica, originali; artistiche che presentano particolari finiture o fattezze come ricami in oro o pietre preziose; rare che siano in un numero limitato di esemplari – può esserlo anche la singola arma legata ad un particolare evento o personaggio storico (D.M. 14 aprile 1982), costruite prima del 1890, ma anche di fattura successiva purché il modello risulta antecedente al 1890.
- 200 cartucce per arma comune (art. 97 Regolamento TULPS);
- 1.500 cartucce per fucili da caccia (art. 97 Regolamento TULPS) a palla spezzata, con denuncia. Fino a 1000 senza denuncia. Per cartucce a palla unica anche se da caccia occorre sempre la denuncia.
- 5 chili di polvere da caricamento.
L’andamento delle licenze in Italia
Appunto perché chi ha una licenza può detenere più armi, il dato ufficiale su quante armi ci sono in Italia è sottostimato se si considera solo il numero di licenze. Le quali, come abbiamo visto, sono in calo. In calo soprattutto le licenze in corso di validità che riguardano l’attività venatoria (segmento blu degli istogrammi); quelle per il tiro a volo (quindi per l’attività sportiva); quelle per la difesa personale ad arma corta; quelle ad arma corta in dotazione alle guardie giurate e anche le armi per la difesa personale ad arma lunga che, nel 2021, erano appena 222, circa la metà rispetto alle 445 del 2018.
I dati sui nulla osta sono segreti
E’ quindi difficile sostenere che in Italia ci siano poche o tante armi in possesso a privati cittadini perché bisognerebbe conoscere non il numero di licenze ma il numero dei nulla osta, quelli che vengono rilasciati quando si acquista un’arma, ma il dato non viene reso pubblico da nessun organo ufficiale, nemmeno dalla Polizia. Ecco perché non si sa quante armi ci sono in Italia. Quello che si può dire, però, è che secondo l’Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa) tra il 2017 e il 2019 armi regolarmente detenute hanno commesso 31 omicidi mentre 91 omicidi sono stati di stampo mafioso e 37 sono stati gli omicidi occorsi per furto o rapina.
Caso Pozzolo: non si sa chi ha sparato
La festa durante la quale è partito il colpo di pistola di proprietà dell’onorevole Pozzolo è stata organizzata presso la Pro Loco di Rosazza, cittadina in provincia di Biella con meno di 100 residenti della quale è sindaca la sorella del sottosegretario Delmastro. Come detto, però, ancora non si sa chi ha effettivamente sparato, dato che il proprietario della pistola ha detto di non essere stato lui ma ha confermato che, nel corso della festa, ha estratto la mini-pistola per mostrarla agli altri partecipanti. La ferita del marito della figlia dell’agente di scorta di Delmastro è guaribile in 10 giorni.
I dati si riferiscono al 2018-2021
Fonte Polizia di Stato