Non siamo all’Anno Zero della Rete e, nei modi con cui affrontiamo le prossime sfide che il digitale pone alle imprese e al sistema economico nel suo complesso non dobbiamo commettere gli errori del passato: fra questi, l’eCommerce è stato connotato nel nostro Paese da un ritardo determinato dai rischi, veri e presunti, derivanti dal conflitto di canale con la distribuzione tradizionale, un ritardo che però ha fatto sì che questo mercato oggi sia concentrato nelle mani delle dotcom con le conseguenze che oggi vediamo sul piano dei valori e dei processi decisionali.
Così come oggi non siamo all’Anno Zero della Rete, l’eCommerce non pone una scelta binaria, acceso o spento, ma offre oggi molteplici opzioni all’eCommerce manager.
Le competenze di quest’ultimo non riguardano dunque più solo lo store management, tanto dal lato della user experience dell’interfaccia che dal lato dell’assortimento proposto, ma richiede conoscenze e sensibilità che spaziano fra i seguenti aspetti:
- il presidio di tutte le attività, dai pagamenti alle consegne, dal customer care al post-vendita, che rappresentano le operations delle vendite online;
- la decisione e la gestione dei canali distributivi digitali complimentati al sito proprietario, dai marketplace ad altri siti e-commerce non concorrenti per ragioni di specializzazione o di mercato;
- la relazione con i fornitori dei servizi digital, dalla SEO ai social media, dall’advertising online al web-marketing con una salda padronanza degli strumenti di web analytics disponibili;
- l’equilibrio, anche sul piano delle politiche di prezzo, con i rivenditori offline laddove il modello scelto sia improntato ad un modello di omnicanalità.
Di tutte queste competenze, con uno sguardo bifronte fra il mondo business-to-business e il mondo business-to-consumer, si occuperà il Master organizzato dalla Scuola di Formazione Ipsoa con la collaborazione di The Vortex, società di cui è parte l’autore di questa rubrica.
Per ogni ulteriore informazione vi invito ad approfondire i contenuti del master.