In Italia, per la prima volta in assoluto, gli Incidenti informatici si classificano come il più importante rischio per le aziende a livello locale.
Lo rivela l’indagine annuale “Allianz Risk Barometer” sui rischi aziendali globali di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), indagine che aggrega le opinioni di ben 2.769 esperti, tra cui CEO, risk manager, broker ed esperti assicurativi, provenienti da oltre 92 Paesi.
Secondo il report l’interruzione di attività è al secondo posto e rimane una sfida fondamentale, mentre la Pandemia entra quest’anno direttamente al 3° posto.
Gli incidenti informatici aumentano
Anche se gli Incidenti informatici sono scesi al 3° posto nella classifica a livello mondiale, rimangono un rischio fondamentale per un numero di intervistati superiore a quello del 2020, e si collocano ancora tra i primi tre rischi in molti Paesi oltre l’Italia, come Brasile, Francia, Germania, India, Giappone, Sudafrica, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.
La pandemia sta provocando un’accelerazione verso il lavoro da remoto e una maggiore digitalizzazione, intensificando le vulnerabilità IT. Gli incidenti di ransomware, che già erano frequenti, stanno diventando più gravi poiché prendono sempre più di mira le grandi imprese con attacchi sofisticati e ingenti casi di estorsione, come evidenziato dal recente rapporto “cyber risk trends” di AGCS.
La preoccupazione della pandemia
La crisi del coronavirus continua a rappresentare una minaccia immediata sia per la sicurezza individuale sia per le imprese, e lo dimostra il fatto che l’epidemia ha scalato ben 15 posizioni arrivando al 2° posto in classifica.
Un rischio chiaramente sottovalutato in passato, considerando che prima del 2021 non aveva mai superato il 16° posto in questi 10 anni di Allianz Risk Barometer. Invece, nel 2021, è il rischio numero uno in 16 Paesi e fra i tre maggiori rischi in tutti i continenti e in 35 dei 38 Paesi selezionati per i quali è stata fatta un’analisi dei principali 10 rischi. Giappone, Corea del Sud e Ghana sono le uniche eccezioni.
L’interruzione di attività al n.1 tra i maggiori rischi per le imprese
Nel report al primo posto troviamo l’interruzione di attività (n°1 con 41% delle risposte) e lo Scoppio della pandemia (n°2 con 40%) sono i principali rischi percepiti quest’anno, mentre i Rischi informatici (n°3 con 40%) si collocano al terzo posto.
Prima dell’epidemia di Covid-19, l’interruzione di attività (Business Interruption – BI) si era già classificata per sette volte al vertice del Risk Barometer e torna a quel primo posto che aveva ceduto agli incidenti informatici nel 2020. La pandemia ha dimostrato che gli eventi estremi di BI su scala globale non sono solo teorici, ma una possibilità reale, che causa perdite di ricavi e interruzioni della produzione, delle attività e delle supply chain. Il 59% degli intervistati segnala la pandemia come la causa principale della BI nel 2021, seguita dagli Incidenti informatici (46%) e da Catastrofi naturali e Incendi ed esplosioni (circa il 30% ciascuno).
Gli altri rischi
Anche altri rischi sono saliti nella classifica 2021, come i Cambiamenti nei mercati (n°4 con il 19%), i Cambiamenti macroeconomici (n°8 con il 13%) e i Rischi Politici (n°10 con l’11%) che sono in gran parte scenari legati all’epidemia di coronavirus. Tra i rischi in discesa figurano i Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare (n°5 con il 19%), le Catastrofi naturali (n°6 con il 17%), gli Incendi/esplosioni (n°7 con il 16%) e il Cambiamento climatico (n°9 con il 13%), chiaramente superati dalle preoccupazioni legate alla pandemia.