Un’infrastruttura mondiale da 45 milioni di punti ricarica
La mobilità elettrica è già realtà in molti Paesi europei, asiatici e negli Stati Uniti, ma è chiaro che potrebbe diffondersi molto più rapidamente nei prossimi anni, se solo si potesse contare su un’infrastruttura di punti ricarica più ampia e accessibile, soprattutto in città.
Secondo nuove stime di Juniper Research, qualcosa si sta muovendo e nonostante i rallentamenti amministrativi e le scelte a livello di Governi nazionali non proprio allineate ai piani di decarbonizzazione annunciati anni fa, il numero di punti ricarica per veicoli elettrici a livello mondiale dovrebbe passare dagli attuali 14,2 milioni ai 45 milioni del 2027.
Si tratterebbe di un aumento calcolato attorno al +220%, tra sistemi di ricarica pubblici e privati (i primi saranno il doppio dei secondi).
I punti ricarica mancano soprattutto in città
Una prospettiva incoraggiante, se è vero che oggi molti automobilisti sarebbero disposti a passare ad un mezzo elettrico, se solo avessero la possibilità di poterlo ricaricare comodamente sotto casa.
Non tutti, però, hanno un appartamento con parcheggio auto, né una casa con giardino in cui realizzare uno stallo per ricaricare il veicolo.
Considerando che oltre il 75% della popolazione mondiale vive in aree urbane medio-grandi, o in vere e proprie megalopoli con oltre 10 milioni di abitanti, allora il problema è relativo soprattutto a quest’ambito di impiego.
Gli incentivi non bastano, rimuovere gli ostacoli all’elettrificazione della mobilità
Secondo quanto riportato dallo studio, inoltre, le attuali iniziative messe in campo dai Governi, come gli incentivi all’acquisto di auto elettriche e all’installazione di punti ricarica, non sembrano essere in grado di accelerare concretamente il percorso di elettrificazione dell’auto e non sembrano convincere la maggior parte dei consumatori a passare all’elettrico.
“È chiaro che le iniziative di regolamentazione, come la richiesta di aumentare i punti di ricarica da aggiungere a nuovi edifici, non sono di per sé sufficienti ad implementare queste infrastrutture su una scala sufficientemente ampia da generare benefici ambientali. Serve una maggiore cooperazione tra i fornitori di di tecnologie, le amministrazioni locali e centrali e i cittadini, altrimenti l’adozione dell’elettrico continuerà ad essere limitata nel tempo”, ha spiegato il co-autore del Report, Nick Maynard.
Non solo. La ricerca ha anche rilevato che, nonostante iniziative come l’apertura della rete Supercharger di Tesla in Nord America, la frammentazione di queste infrastrutture, la diversa tariffazione a seconda del fornitore e i problemi di interoperabilità dei sistemi di pagamento, sono tutti fattori critici che stanno ulteriormente limitando l’adozione di veicoli elettrici a livello globale.
Superate queste barriere, si stima che anche gli investimenti cresceranno più velocemente a livello mondiale e secondo un Report di Research and Market, il mercato dei punti ricarica per veicoli elettrici passerà da 11,9 miliardi di dollari nel 2022 a 76,9 miliardi di dollari di valore entro il 2027.