I social media sono diventati la piattaforma di riferimento delle PMI per la pubblicità, sia in termini di utilizzo che di spesa. Lo rivela uno studio di BIA/Kelsey, secondo cui il 74,5% delle piccolo e medie imprese – ossia quelle con meno di 100 dipendenti – usano i social media per pubblicizzare o promuovere i loro affari. Una percentuale in crescita rispetto al 71,7% dello scorso anno.
Dall’indagine emerge quindi che le piccole aziende spendono in media il 21,4% del loro budget totale, dal 18,9 dello scorso anno, sui social, più che su qualsiasi altra piattaforma.
“I social sono arrivati a essere la categoria più utilizzata in termini di raggiungibilità e ora catalizza la quota più grossa del budget” ha affermato Steve Marshall, direttore ricerca di BIA/Kelsey, sottolineando che il social, per la prima volta, è ora al primo posto in termini di portata e di spesa.
Il sondaggio, ‘Local Commerce Monitor’ è alla sua 18esima edizione e si basa sulle risposte di 546 PMI. Circa la metà (52,2%) delle aziende offre servizi ai consumatori; il 30,8% a consumatori e aziende e il 15,6% prevalentemente alle aziende.
Il risultato più interessante è che le PMI ora usano i social media più di qualsiasi altra piattaforma per scopi di business. Per esempio, l’uso di pubblicità a mezzo stampa e di strumenti di outdoor advertising è sceso dal 63% dello scorso anno al 59,3% di quest’anno.
In termini di spesa, le PMI hanno speso complessivamente il 18,5% del loro budget totale in queste due voci, rispetto al 20,9% dello scorso anno.
Un declassamento avvenuto in favore dei social network, che sono ora la categoria media dominante per le PMI perché sono le piattaforme più “convenienti e user friendly per connettersi col mercato locale. Sono molto economici, e questo non è male, e le barriere alla partecipazione sono molto basse”, ha aggiunto Steve Marshall, spiegando che praticamente quasi tutti possono creare uno spot o una campagna social.
In cima alle preferenze si piazza la ‘classica’ pagina Facebook (55,1%), seguito da LinkedIn (31%), Facebook Ads e Twitter.