È stato pubblicato il Fascicolo n. 2 della raccolta “Atlante dell’Antiriciclaggio” la collana editoriale curata e scritta da Giuseppe Miceli, edita Fisco e Tasse Gruppo Maggioli editore.
Per la prima volta viene affrontata l’analisi del fenomeno del riciclaggio in relazione all’attività delle Gallerie d’arte, Case d’asta e soggetti che esercitano attività di commercio di cose antiche, il commercio di opere d’arte o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle medesime opere, nonché degli operatori professionali in oro.
Per effetto del recepimento della V direttiva AML risultano, infatti, inseriti tra i destinatari degli obblighi Antiriciclaggio i soggetti che commerciano in cose antiche e opere d’arte o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle stesse, anche quando tale attività è effettuata da gallerie o case d’asta o quando tale attività sia effettuata all’interno di porti franchi, nei casi in cui il valore dell’operazione sia pari o superiore a 10.000 euro.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) propone l’analisi tecnico-operativa dell’impianto normativo Antiriciclaggio e, più specificamente, alla serie di obblighi che il legislatore ha posto a carico di questa particolare categoria di “Soggetti obbligati”.
Proprio rispetto a questi “nuovi” destinatari degli obblighi Antiriciclaggio, la versione emendata del D.Lgs. 231/2007 attribuisce l’obbligo di un controllo rafforzato, in considerazione di una maggiore esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Pertanto, le operazioni relative a metalli preziosi, manufatti culturali e altri oggetti di importanza archeologica, storica, culturale e religiosa o di raro valore scientifico, nonché avorio e specie protette – così come quelle relative a petrolio, armi, prodotti del tabacco – comporteranno l’obbligo di adottare un sistema di adeguata verifica rafforzata della clientela, ai sensi dell’art. 24, lett. b), punto 5 bis del Decreto Antiriciclaggio.In vigore dal 4 luglio 2017
A risultare rafforzato, nei casi di commercio di tali “beni sensibili” dovrà essere innanzitutto il quadro informativo relativo alla clientela, specialmente in considerazione di prestazioni effettuate in circostanze anomale: come nel caso di cliente residente in aree a rischio, oppure nei casi di interposizione di società con azioni al portatore o partecipate da fiduciarie o, ancora nei casi in cui il cliente fisicamente non presente.
È evidente che a tale maggiore attenzione, che per il Legislatore dovrà obbligatoriamente prestare il destinatario degli obblighi Antiriciclaggio, corrisponde un altrettanto livello di “attenzionamento” da parte delle Autorità di Polizia competenti a effettuare i controlli in materia di Antiriciclaggio. La Circolare 1/2018 del Comando Generale della Guardia di Finanza (cd “Manuale Operativo in materia di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali”) prevede, infatti, verifiche mirate e stringenti proprio in tali settori di attività che puntano ad accertare il corretto adempimento degli obblighi AML, considerandone il significativo apporto nell’azione di contrasto e prevenzione al reimpiego di denaro sporco.
La metodologia espositiva utilizzata dall’Autore, nonché Curatore editoriale dell’Opera, si fonda sull’analisi globale del vigente quadro normativo in materia di Antiriciclaggio e mette a disposizione del professionista/lettore, l’esame del contenuto dei singoli adempimenti contestualizzandone la portata rispetto alla peculiarità delle attività svolte da coloro che operano nell’ambito delle Case d’asta, Gallerie d’arte, dei Mercanti e intermediari nella vendita di opere d’arte, nonché degli operatori professionali in oro.