Questo volume si articola in tre Parti. La prima Parte analizza il Codice novellato sotto vari punti di vista. Innanzitutto, cerca di collocarlo nel quadro del sistema di protezione dei dati personali europeo “multilivello”, costituito dal GDPR, dalla Direttiva 2016/680, dal d.lgs. n. 51/2018 e dal Codice novellato.
In secondo luogo, ripercorre la formazione del d.lgs. n. 101/2018 e le ragioni delle differenze di tecnica legislativa che caratterizzano oggi il Codice. In terzo luogo, esamina le Disposizioni generali e le norme relative alla Autorità Garante. Infine, cerca di andare oltre il GDPR e il Codice per esplorare il rapporto tra la normativa di protezione dati, l’impegno della UE alla competizione digitale e lo sviluppo tecnologico legato ai Big Data, agli Algoritmi e all’Intelligenza Artificiale. Nella seconda Parte, due saggi riguardano temi a cavallo tra normativa europea e nazionale, quali i Codici di condotta e il valore economico dei dati.
Nella terza Parte si toccano aspetti molto importanti del Codice novellato quali: il regime dei trattamenti per finalità di interesse pubblico, le misure di garanzia, le nuove norme incriminatrici e le norme relative ai trasferimenti transfrontalieri dei dati. L’obbiettivo del volume è offrire una bussola per muoversi in un contesto complesso andando anche oltre i problemi di applicazione della nuova normativa.
Come ha detto la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, viviamo nella Digital Age, un tempo nel quale l’innovazione tecnologica, basata su un uso onnivoro di dati, può essere fonte di benefici enormi per l’umanità ma anche mettere a rischio l’essenza stessa di ciò che rende gli uomini liberi e responsabili: la capacità di capire, di avere il controllo dei propri dati e poter usare il libero arbitrio rispetto alle scelte da compiere e ai pericoli da evitare.
La speranza è che i contributi qui raccolti possano aiutare anche a riflettere su questi temi al di là della pura, e spesso “fredda”, applicazione delle norme.
Franco Pizzetti è professore emerito costituzionale nell’università di Torino e docente delle stesse materie nell’università Luiss Guido Carli di Roma. Dal 18 aprile 2009 al 17 giugno 2012 è stato Presidente dell’Autorità per la Protezione dei dati Personali.