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Protezione dei dati e della vita privata: l’Ue celebra il Data Protection Day 2021

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Il 28 gennaio si celebra la Giornata europea della protezione dei dati personali (Data Protection Day).

In Europa sono più di due anni che è in vigore il Regolamento generale sul trattamento dei dati (Gdpr) che, secondo Bruxelles, è ormai diventato “un modello di riferimento seguito diffusamente nel mondo”.

Giornata della protezione dei dati

In una dichiarazione congiunta, sottoscritta da Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, e Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, si è voluto ricordare come questa Giornata cada nel 40° anniversario della “Convenzione 108” del Consiglio d’Europa, “l’unico trattato internazionale sulla tutela della vita privata”.

Riferendosi alla pandemia di Coronavirus, hanno scritto: “Abbiamo potuto apprezzare ancor più del solito quanto sia importante un regime di protezione dei dati efficiente. Nuove soluzioni digitali quali le app di tracciamento possono funzionare solo se le persone si sentono tutelate adeguatamente e possono essere certe che i loro dati non saranno utilizzati impropriamente. Il regolamento generale sulla protezione dei dati è un passo importante verso l’approccio antropocentrico dell’Europa alle tecnologie digitali; esso sostiene e responsabilizza i cittadini”.

Vita privata e circolazione dei dati

Parlano anche di libera circolazione di dati e di sicurezza di dati, affermando: “La tutela della vita privata e una facile circolazione dei dati personali devono procedere di pari passo. Grazie al suo innovativo regime di protezione dei dati l’UE si trova in una posizione che le permette di promuovere flussi di dati sicuri e affidabili su scala mondiale”.

Anche a livello internazionale, in termini di rapporti bilaterali e multilaterali, la tutela della vita privata rimane più che centrale. “Con la decisione sullo scudo UE-USA per la privacy nella causa Schrems II, a luglio 2020 – hanno ricordato la vicepresidente e il commissario – la Corte ha confermato che, anche quando escono dai confini europei, i dati personali devono rimanere al sicuro. La collaborazione con le nostre controparti nella nuova amministrazione statunitense rappresenta una priorità al fine di garantire la tutela dei dati personali trasferiti oltre oceano nel pieno rispetto della decisione della Corte”.

La cooperazione internazionale

La Commissione, inoltre, contribuisce attivamente al lavoro di organizzazioni internazionali quali l’Organizzazione per il commercio e lo sviluppo economico o Ocse, volto a “elaborare norme e protezioni globali per l’accesso delle pubbliche amministrazioni ai dati personali, fattore sempre più importante per i flussi di dati”.

Stiamo anche collaborando con le autorità per la protezione dei dati europee per garantire un’applicazione rigorosa delle nostre norme”, hanno infine aggiunto i due rappresentanti della Commissione, proseguendo affermando che “tali norme ci torneranno utili via via che aumenterà l’accelerazione della transizione verso società ed economie basate sui dati”.

La “Convenzione 108”

Per celebrare l’anniversario della “Convenzione 108”, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha inoltre dichiarato in un comunicato: “Creando uno spazio giuridico comune che oggi copre 55 Stati contraenti, la Convenzione è diventata uno dei principali strumenti di pertinenza mondiale per la tutela del diritto di ogni persona alla protezione dei dati”.

“La Convenzione modernizzata risponderà alle nuove sfide della protezione mondiale dei dati personali nell’era digitale. Gli Stati dovrebbero ratificare il protocollo che modernizza la “Convenzione 108” – ha quindi concluso l’SG – affinché possa entrare in vigore il prima possibile”.

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