Sciopero ‘anti Uber’ dei taxi a Roma, Firenze e Napoli in concomitanza con la grande manifestazione organizzata dai tassisti a Parigi, organizzato contro la ‘concorrenza sleale’ della popolare app americana. Scontri con la polizia e una ventina di arresti il bilancio dello sciopero a Parigi, dove circa 1.200 conducenti di taxi hanno bloccato le strade intorno ai due aeroporti di Parigi, Roissy e Orly, e nei pressi di Porte Maillot, a nord della città.
A Firenze le auto bianche di Cgil, Uil, Cisal e Confartigianato hanno deciso di incrociare le braccia per le ultime 4 ore di ognuno dei turni di oggi. ’Questo è l’inizio, continua la battaglia’. Questo lo slogan di alcune centinaia di tassisti scesi in piazza a Roma in Piazza SS Apostoli: nel mirino anche gli emendamenti presentati dall’area Lanzillotta in discussione da oggi in commissione al Senato.
“Non è accettabile che i tassisti blocchino ogni tentativo del legislatore di aggiornare una legge antidiluviana che non prevede la sharing economy e l’utilizzo di piattaforme digitali come Uber e che costringe chi svolge il servizio di noleggio con conducente a dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio, con evidenti aumenti dei costi per i consumatori”, ha detto Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Tanto più se poi utilizzano i vuoti legislativi per fare ricorsi in tribunale, come nella vicenda Uber – prosegue Dona – Invitiamo i politici a perseguire l’interesse nazionale e a non farsi condizionare dalle piazze. L’agenda politica non può essere dettata da chi vuole difendere i propri privilegi di casta. Chiediamo, quindi, al legislatore di accogliere tutte le proposte avanzate dall’Autorità dei trasporti”.
L’Unione Nazionale Consumatori chiede: individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea, possibilità di praticare sconti (fissazione di una tariffa massima) e cumulare licenze, eliminazione, per il servizio di noleggio con conducente, dell’assurdo obbligo di dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio e previsione, per servizi come Uber, di requisiti di idoneità del guidatore e del veicolo: assicurazione per responsabilità civile aggiuntiva, conducente con più di 21 anni e almeno 3 anni di guida, nessun provvedimento di sospensione della patente, riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti.
Lo scorso 2 novembre era stata l’Autorità Antitrust, su richiesta del Consiglio di Stato, ad esprimere un parere di apertura a UberPop, con una “regolamentazione minima” per normare questo genere di app di trasporto urbano, inibita in Italia in quanto ‘servizio taxi abusivo’ da una sentenza del Tribunale di Milano dello scorso maggio, che equipara la app a un servizio di trasporto non di linea.