Tutela del format, lotta alla pirateria, nuove forme di distribuzione dei contenuti audiovisivi, realizzazione del Mercato Unico Digitale…sono tutti temi di grande attualità che animano il dibattito italiano ed europeo anche in vista della revisione delle direttive sul copyright alla quale sta lavorando la Commissione Ue.
Ne abbiamo parlato con Paolo Marzano, Partner di Legance Avvocati Associati e Presidente Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d’Autore presso il MiBACT.
Key4biz. Si torna a parlare di Format; perché il tema della protezione del Format secondo Lei ancora oggi rimane un nodo irrisolto?
Paolo Marzano. Ne ho brevemente parlato poche ore prima di intervenire all’evento FAPAV, #Tuteliamo; si trattava di una tavola rotonda, brillantemente moderata da Ferdinando Tozzi (Presidente Collegio dei Probiviri del Nuovo Imaie, ndr) e voluta dalla IAIC e dal CREDA. Non penso che tutto si risolva nell’inserimento all’interno della nostra Legge 633 di una buona definizione di format. Ci vuole poi il resto: quando ci troviamo dinanzi ad un format tutelabile in base alla Legge 633? In quali casi si può parlare di copyright infringement? E’ su questo che dobbiamo intervenire. Non è facile, si badi: i casi di copyright infringement di format sono tra i più delicati. Lo testimonia anche la giurisprudenza straniera. Più di una volta è accaduto che format che sembravano chiaramente plagiati da altri, successivi, loro cloni o quasi-cloni, non sono stati ritenuti proteggibili. Per questo, come Presidente del Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore, ho di recente costituito una Commissione Speciale che si occuperà del tema format. Audiremo le parti interessate (dagli autori, ai produttori, ai broadcasters) per predisporre una linea di azione che parta dalla definizione di format e cammini attraverso tutte le fasi della vita di un format. Qualche buona idea c’è già….
Key4biz. In occasione dell’evento FAPAV, #Tuteliamo, lo scorso 26 febbraio a Roma, Lei ha parlato di diritto d’autore e distribuzione delle opere. Come si potrebbe definire oggi il copyright?
Paolo Marzano. Il miglior alleato degli autori, degli artisti, dei produttori, degli editori, broadcasters, ma anche e forse soprattutto di chi ha sete di sapere, come le generazioni di giovani. Occorre iniziare a parlare di copyright dunque anche in termini di strumento di politica industriale, visto che si parla tanto di sviluppo del mercato unico digitale, del quale le industrie del sapere sono il primo pilastro. Provate a pensare ai posti di lavoro prodotti in questo settore e della qualità di essi: i migliori, basati su talento, ingegno, creatività, tutti targati UE. Il miglior strumento per combattere la crisi e dare spazio ai giovani. Se c’è un settore in cui non esista un conflitto generazionale, bene, è questo. Se poi vogliamo parlare non di qualità, ma di quantità di posti creati, proviamo a confrontare questi con quelli creati dagli altri comparti industriali che compongono il Mercato Unico Digitale.
Key4biz. Quali i rapporti tra cultura, diritto d’autore e progresso culturale?
Paolo Marzano. Il legame è imprescindibile. Il diritto d’autore è ancora oggi l’unica forma di incentivo alla produzione e disseminazione di arte, cultura, informazione. Per questo prima dicevo che è il miglior alleato anche dei giovani: sono loro i primi ad avere il diritto/dovere di apprendere ed è il diritto d’autore che protegge chi per mestiere genera, anzitutto per loro, cultura; le industrie del copyright, insomma.
Key4biz. Parliamo di Digital Single Market, come inciderà la portabilità dei contenuti?
Paolo Marzano. Bisogna essere molto cauti nel pensarla: l’impulso ad incentivare la portabilità non deve impattare negativamente sugli esistenti business models e sulla capacità dei titolari dei diritti di sfruttare appieno il loro patrimonio di opere. O, per agevolare la portability di alcuni, danneggiamo l’accesso alla cultura di tutti.
Key4biz. Riguardo al geoblocking?
Paolo Marzano. Per adesso mi pare che questo strumento, proiezione digitale del principio di territorialità, resti saldo. Non vedo peraltro quale senso abbia proibirlo, quando è un meccanismo che agevola enormemente la produzione di opere cinematografiche e audiovisive. Se c’è qualcuno poi che crede veramente che il titolare di diritti d’autore sia interessato ad impedire l’accesso alle proprie opere, ebbene non ha chiari i meccanismi sottostanti il copyright stesso. La parola ‘pubblico’ è presente ovunque nella Legge sul diritto d’autore! Rappresentare, eseguire, distribuire, comunicare, tutto è rivolto verso il pubblico. In inglese, ‘editore’ si dice ‘publisher’; basta?
Key4biz. L’Agcom sta già facendo un ottimo lavoro per la tutela del diritto d’autore online, cosa si potrebbe fare ancora per contrastare la pirateria?
Paolo Marzano. Strumento eccezionale; proviamo ad affiancarlo, ad esempio con il follow the money approach e massicce campagne educative. Agiamo in diverse direzioni.
Key4biz. Una maggiore responsabilità degli intermediari potrebbe aiutare a combattere il downloading e lo streaming illegale?
Paolo Marzano. Assolutamente sì, è proprio una delle direzioni da prendere; peraltro, come rilevato da uno dei più autorevoli ospiti di #Tuteliamo, Francesco Posteraro, l’Articolo 41 della nostra Costituzione prevede che l’attività di impresa non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. E’ giunto dunque il momento di rivedere una normativa che, se inizialmente concepita per agevolare le neonate industrie degli intermediari digitali, oggi è lo scudo di giganti tecnologici che vivono di parassitismo digitale.