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Progetto italiano per la smart city cinese di Lishui: le persone si sposteranno sull’acqua, le merci in aria

Presto la città cinese di Lishui avvierà la transizione alla smart city, grazie ad un profondo restyling urbanistico, a cui parteciperà anche il nostro Politecnico di Torino.

Selezionato lo scorso luglio tra i 10 finalisti, il Politenico piemontese ha vinto il terzo premio su 93 candidature internazionali, rientrando tra i tre gruppi che nei prossimi anni affiancheranno l’amministrazione cittadina cinese nel definire le direzioni urbanistiche e architettoniche della smart city.

Il progetto italiano della smart city

Il progetto italiano selezionato, “Prosperous Lishui”, è stato illustrato attraverso 277 tavole grafiche e parte dal presupposto che la valle al centro dell’area rappresenta oggi uno dei pochi spazi agricoli ancora disponibili nella Provincia dello Zhejiang e che per questo vada salvaguardata e valorizzata.

La città attuale e la futura smart city, infatti, nasce e si snoda lungo l’ansa del fiume Ou e con alle spalle un’ampia area collinare e montuosa.

Si tratta di un’area di 152 chilometri quadrati (Torino ne misura 130) su cui dovrà sorgere una nuova realtà urbana, più sostenibile a livello ambientale, più sensibile ai cambiamenti climatici, più resiliente e tecnologicamente avanzata.

La proposta presentata al concorso “Future ShanShui City: Dwellings in Lishui Mountains”, sviluppata insieme alla South China University of Technology e premiata da una giuria composta, tra gli altri, dal maestro dell’architettura cinese Cui Kai, dal professore di Yale Alan Plattus, dall’archistar Ma Yansong (MAD) e dal Premio Pritzker Ryue Nishizawa, diventerà anche un grande plastico che sarà esposto nel Museo della Città di Lishui.

Urbanistica resiliente ed integrata all’ambiente naturale

Il progetto italiano, si legge nel comunicato dell’ateneo, definisce due linee d’azione e due spazi urbani da cui partirà la nuova città:

Quest’area urbana, ben integrata con l’ambiente originario ed incorniciata da una grande riserva naturale, sarà basata su un sistema di mobilità lenta e dolce, corridoi ecologici e la conservazione delle strutture insediative esistenti.

La ricerca di un rinnovato equilibrio tra città e campagna, non solo nelle “forme” del paesaggio, ma anche sul piano economico, culturale e sociale, è stata la sfida principale del concorso, cioè sviluppare e seguire una visione che corrisponde alla nuova direzione che il Governo cinese ha intrapreso sui temi dell’urbanizzazione, della tutela ambientale e del contrasto ai cambiamenti climatici.

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