L’evoluzione dei droni sta velocemente prendendo quota. L’ultima invenzione (un po’) bizzarra è opera della Prodrone, società con sede a Nagoya, in Giappone, che ha sviluppato in passato diversi droni per uso commerciale e industriale.
Fino a poco tempo fa, i droni commerciali sono stati utilizzati principalmente per la fotografia e la ripresa, ma adesso Prodrone ha sviluppando un drone con più operazioni “hands-on“, con delle vere braccia robotizzate.
Si chiama Prodrome PD6B-AW-ARM, pesa 20 chilogrammi e ha due bracci robotici che gli permettono di eseguire una varietà di movimenti e di inclinazioni arrivando a sollevare pesi fino a 10 chilogrammi.
Con la capacità di volare per 30 minuti alla volta, le braccia permettono al “volatile robotico” di gestire carichi di diverse forme e dimensioni, oppure di eseguire altri compiti, come tagliare cavi, fissare oggetti.
Inoltre, droni come questo possono svolgere tali compiti in ambienti che possono essere troppo pericolosi o sconvenienti per raggiungere l’uomo, ad alta quota o su lunghe distanze.
La società Prodrone è focalizzata sulla creazione di “droni orientati alle attività, per questo il PD6B-AW-ARM rende possibile un’intera gamma di compiti” ha dichiarato in una recente intervista il CEO di Prodrone Masakazu Kono.