Processo civile telematico al centro della polemica dopo che il Tribunale di Milano – sezione fallimentare – ha condannato una parte a pagare 5 mila euro perché il proprio avvocato non aveva depositato le copie cortesia previste dal protocollo siglato tra il medesimo tribunale e l’Ordine degli avvocati di Milano lo scorso 26 giugno.
La condanna è del 15 gennaio scorso ma solo adesso se ne è venuti a conoscenza.
Il caso è finito in Parlamento.
L’on. Mirella Liuzzi del M5S, parlando di ‘sentenza inaccettabile’, ha annunciato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Andrea Orlando per chiedere chiarimenti.
La parlamentare pentastellata vuole anche sapere dal Ministro quali iniziative intenderà assumere “per scoraggiare l’uso di documenti cartacei nell’ambito del processo civile telematico.”
“E’ inaccettabile – sottolinea Liuzzi – che potendo contare sul processo telematico, si arrivi addirittura a chiedere un risarcimento del danno di 5 mila euro in favore della parte vittoriosa, ad un cittadino perché il suo avvocato non ha rilasciato la ‘copia di cortesia’ cartacea, quando esiste la possibilità di svolgere un processo civile telematico”.
La parlamentare ricorda che con il Processo civile telematico la giustizia italiana ha la possibilità di svolgere in via telematica una serie di attività tipicamente processuali finora realizzate in forma cartacea.
“Purtroppo – lamenta Liuzzi – alcuni tribunali italiani hanno formalizzato e istituzionalizzato una prassi per la quale si richiede alle parti del processo non solo il deposito telematico di atti e documenti, ma anche il deposito di una copia cartacea c.d. “di cortesia” degli stessi per i giudici chiamati ad assumere le decisioni”.
A parere della deputata Liuzzi: “Si tratta di una sentenza inaccettabile. E’ inutile richiedere la copia di cortesia quando è possibile portare a regime il Processo telematico che garantirebbe uno snellimento delle lungaggini che contraddistinguono la Giustizia italiana; si faccia chiarezza o seguiranno proteste”.
La condanna del Tribunale di Milano accende il dibattito sul Processo civile telematico.
A cosa serve se poi ci sono condanne di questo tipo?
La sentenza dei giudici non è andata giù. L’Organismo unitario dell’avvocatura parla di ‘sentenza assurda’, spiegando che “la copia di cortesia è uno strumento per sopperire i deficit di un processo civile telematico non ancora a regime”.
Per l’Associazione nazionale forense, “se i magistrati remano contro il processo civile telematico, vanificando gli sforzi compiuti dalla categoria degli avvocati”.