Nell’era del digitale, della prolificazione delle offerte provenienti dal web o dalla pay tv, la Rai non può restare immobile e attendere l’arrivo anche in Italia, forse a partire dal prossimo anno, di Netflix o altri player senza avviare una profonda innovazione del proprio servizio.
A dirlo con forza è Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, intervenendo stamani al Prix Italia in corso a Torino.
“Il servizio pubblico – ha dichiarato Andreatta – non può delegare l’innovazione alle televisioni a pagamento o ai nuovi operatori on-demand, ma deve trovare la sua particolare strada per incontrare il gusto delle generazioni più giovani”.
Per Andreatta, “la grande novità è oggi rappresentata dal web e dalla multimedialità, che Rai sta utilizzando con svariate declinazioni, cercando di coglierne la straordinaria capacità aggregatrice, la potenzialità di creare rapporti di vicinato e affezione, ma anche sperimentando linguaggi e forme di racconto nuovo e accogliendo gruppi di creatività inediti, da non normalizzare, che hanno bisogno di canali distributivi più mirati”.
“Da due anni, Rai Fiction – ha indicato – sta lavorando per ringiovanire il pubblico di Rai Uno e per la prima volta nell’ultima stagione primaverile la media dell’età del pubblico della fiction della prima Rete si è abbassata di 4 anni rispetto alla stagione precedente, un dato senza precedenti anche a livello europeo”.
Il direttore di Rai Fiction ha anche informato che gradualmente si sta riportando la produzione su Rai2 e su Rai3 dove è più facile che l’innovazione proceda rapidamente e si assumano maggiori rischi perché, ha sottolineato, si tratta di Reti con missioni di pubblico più precise, più compatte, maggiormente accoglienti rispetto alla novità
Il mondo della rete, ha osservato Andreatta, offre infatti nuove opportunità alla nostra grande fabbrica di racconto. Rai Fiction l’ha sperimentato in diversi modi utilizzando variamente il rapporto tra televisione generalista e web. Riconducendo su Rai1 uno straordinario pubblico di giovani anche grazie al web e ai social media, come in ‘Braccialetti Rossi’. Con un’esperienza compiutamente multimediale (web, televisione, cinema, e nuovamente tv) come per ‘Una mamma imperfetta’. O come nel prequel per il web di ‘Una grande famiglia: Vent’anni prima’, realizzato tra la prima e la seconda serie. Cercando il talento dei più giovani con un concorso: dal passato si torna al futuro chiedendo di realizzare una web serie partendo dal patrimonio delle teche Rai (RAInventaRai).
Creando una sketch-comedy tra Rete generalista e web,’ Il Candidato’: il racconto della politica non come dramma, ma in chiave parodistica e in un formato short con un cast straordinario (Filippo Timi, Lunetta Savino, Bebo Storti, Antonio Catania) e un gruppo autorale che nasce sul web: la Buoncostume. Il Candidato, oltre che dentro Ballarò, a partire da domani, potrà essere visto sul sito web di Rainews.it, che dedicherà alla serie ampio spazio con materiali inediti, virali e interazione social. Utilizzando uno dei gruppi di maggior talento del web (The Pills) per creare insieme a Sidney Sibilia nella veste di showrunner una sketch comedy per Rai Due, Zio Gianni con Paolo Calabresi: un cinquantenne, licenziato, abbandonato dalla moglie, cacciato dalla casa dei genitori che trova ospitalità in una casa di studenti fuori sede. Contaminazioni generazionali, pubblici diversi, nel quadro di recupero di target alla tv generalista. Tutte queste esperienze ci dicono come sia possibile giocare in un ambiente nuovo, più ricco e variegato, dove nascono nuove storie, nuove forme di racconto, nuovi linguaggi e nuovi talenti.