Data protection

Privacy Shield, ok della Commissione Ue allo ‘scudo’ Europa-Usa

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Entra in vigore oggi l’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti per garantire la tutela dei dati personali di cittadini e imprese Ue trasmessi negli Usa.

Oggi la Commissione Europea ha adottato lo scudo UE-USA per la privacy, noto come Privacy Shiled, il nuovo patto per il trasferimento dei dati personali di cittadini e imprese fra le due sponde dell’Atlantico. Lo rende noto la Commissione, aggiungendo che il nuovo regime tutela i diritti fondamentali di qualsiasi persona nell’UE i cui dati personali siano trasferiti verso gli Stati Uniti e apporta chiarezza giuridica alle imprese che operano con trasferimenti transatlantici di dati.

L’obiettivo del Privacy Shield, frutto di due anni e mezzo di negoziati ma necessario dopo l’invalidazione del Safe Harbor da parte della Corte di Giustizia Ue lo scorso mese di ottobre, è la protezione dei dati personali dei cittadini europei anche nel caso in cui i loro dati viaggino da server europei verso server statunitensi, come nel caso dei dati raccolti sui social network.

 

“Oggi la Commissione ha approvato il nuovo scudo UE-USA per la privacy, che proteggerà i dati personali degli europei e offrirà chiarezza alle imprese – ha detto

Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione responsabile per il Mercato unico digitale – La Commissione ha lavorato intensamente con tutti i partner europei e statunitensi per impostare bene l’accordo in tempi il più possibile brevi. I flussi di dati tra le due sponde dell’Atlantico sono essenziali per la nostra società e la nostra economia: da oggi possiamo contare su un regime solido che permetterà di trasferire i dati alle condizioni migliori e più sicure”.

Vĕra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: “Lo scudo UE-USA per la privacy è un sistema nuovo e solido che offre agli europei la protezione dei dati personali e alle imprese la certezza del diritto. Rafforza le norme sulla protezione dei dati, che saranno fatte rispettare più rigorosamente, offre garanzie riguardo all’accesso da parte delle autorità pubbliche e semplifica per le singole persone le possibilità di ricorso in caso di reclamo. Il nuovo regime reinfonderà fiducia tra i consumatori i cui dati sono trasferiti verso l’altra sponda dell’Atlantico. Assieme alle autorità europee di protezione dei dati, al Parlamento europeo, agli Stati membri e alle controparti statunitensi abbiamo lavorato per mettere a punto un sistema che garantisse agli europei gli standard più elevati di protezione dei dati personali”.

Il Privacy Shield, secondo la Commissione Ue, garantisce i seguenti principi di fondo:

  • Obblighi rigorosi per le imprese che operano sui dati: nel nuovo regime il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sottoporrà le imprese aderenti allo scudo a verifiche e aggiornamenti periodiciper accertare che rispettino nella pratica le regole che hanno volontariamente accettato. In caso contrario, l’impresa si espone a sanzioni e al depennamento dall’elenco degli aderenti. L’inasprimento delle condizioni applicabili all’ulteriore trasferimento garantirà lo stesso livello di protezione anche quando l’impresa aderente allo scudo trasferisce i dati a terzi.
  • Garanzie chiare e obblighi di trasparenza applicabili all’accesso da parte del governo degli Stati Uniti: gli Stati Uniti hanno assicurato ufficialmente all’UEche l’accesso delle autorità pubbliche ai dati per scopi di applicazione della legge e di sicurezza nazionale è soggetto a limitazioni, garanzie e meccanismi di vigilanza precisi. La novità è che qualsiasi persona nell’UE disporrà di meccanismi di ricorso in questo settore. Gli Stati Uniti hanno escluso attività indiscriminate di sorveglianza di massa sui dati personali trasferiti negli Stati Uniti nell’ambito dello scudo. Secondo le precisazioni fornite dall’Ufficio del Direttore dell’intelligence nazionale, la raccolta di dati in blocco sarà eventualmente ammissibile solo in presenza di determinati presupposti, e comunque si tratterà obbligatoriamente di una raccolta quanto più mirata e concentrata possibile. L’Ufficio ha illustrato nei particolari le garanzie vigenti riguardo all’uso dei dati in tali circostanze eccezionali. Il Segretario di Stato degli USA ha istituito all’interno del Dipartimento di Stato una via di ricorso aperta agli europei per gli aspetti legati all’intelligence nazionale: il meccanismo di mediazione.
  • Tutela effettiva dei diritti individuali: chiunque ritenga che, nell’ambito dello scudo, sia stato compiuto un abuso sui dati che lo riguardano ha a disposizione vari meccanismi di composizione delle controversie di agevole accesso e dal costo contenuto. Idealmente sarà l’impresastessa a risolvere il caso di reclamo oppure saranno offerte gratuitamente soluzioni basate su un organo alternativo di composizione delle controversie (ADR). Le persone si potranno anche rivolgere alle rispettive autorità nazionali di protezione dei dati, che collaboreranno con la Commissione federale del Commercio per assicurare che i casi di reclamo sottoposti da cittadini dell’UE siano esaminati e risolti. Esperiti tutti gli altri mezzi a disposizione, come extrema ratio il caso irrisolto potrà essere sottoposto a arbitrato. Per i casi che implicano la sicurezza nazionale, i cittadini dell’UE dispongono di una possibilità di ricorso nella figura del mediatore, che è indipendente dai servizi d’intelligence degli Stati Uniti.
  • Analisi annuale comune: il meccanismo consentirà di monitorare il funzionamento dello scudo, compresi gli impegni e le garanzie relative all’accesso ai dati a fini di contrasto della criminalità e finalità di sicurezza nazionale. La Commissione europea e il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti effettueranno l’analisi, alla quale assoceranno esperti dell’intelligence nazionale statunitense e le autorità europee di protezione dei dati. La Commissione attingerà a tutte le altre fonti di informazioni disponibili e presenterà una relazione pubblica al Parlamento europeo e al Consiglio.

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