La sicurezza nazionale non è tutto. O meglio, c’è qualcosa a cui gli americani, contro ogni pronostico, tengono di più: è la privacy delle informazioni immesse su internet.
Complice l’eco suscitata dallo scandalo Datagate, insomma, cresce la diffidenza, soprattutto da parte delle aziende e la fiducia nelle comunicazioni via web ha toccato il minimo da tre anni a questa parte.
Secondo l’ultima edizione dello studio annuale TRUSTe Consumer Confidence Index, la percentuale di americani che considera la privacy più importante della sicurezza nazionale si attesta al 45%.
La conseguenza è che per molte aziende, il web passa da alleato negli affari a nemico: negli ultimi 12 mesi è salita al 77% la percentuale di imprese che ha ‘moderato’ la propria presenza online per via dei timori legati alla privacy.
Il 38% delle aziende ha paura di condividere informazioni con altre aziende; il 36% è si dice preoccupata per la crescente portata delle minacce online come il bug Heartbleed mentre il 28% dice di non fidarsi più del web per via delle rivelazioni legate allo scandalo Datagate, che ha tolto il velo sulla massiccia opera di sorveglianza delle comunicazioni elettroniche da parte dei servizi americani.
Le aziende chiedono quindi più trasparenza sui metodi di raccolta e le modalità di utilizzo dei dati e misure più efficaci a tutela della privacy.
Nell’Infografica maggiori dettagli sui risultati dello studio