Emmanuel Macron, candidato centrista alle presidenziali francesi, dichiara guerra ai giganti del web e promette che se sarà eletto intende obbligare Whatsapp and Co a consegnare i messaggi criptati dei sospetti alle autorità in caso di indagini di polizia. Lo rende noto la Bbc.
L’attacco di Macron arriva nel rush finale verso le urne, il voto è fissato per il 23 aprile, e farà balzare sulla sedia i difensori della privacy a tutti i costi.
Ma tant’è, l’iniziativa di Macron è analoga a quella del ministro dell’Interno britannico Amber Rudd, che all’indomani dell’attentato jihadista a Westminster ha invocato un giro di vite contro la crittografia end-to-end in chiave anti-terrorismo. Anche la Commissione Europea sta lavorando ad un pacchetto di misure da presentare entro giugno per semplificare l’accesso ai dati crittati delle app di messaggistica alle forze di polizia in caso di indagini.
Di sicuro il dibattito andrà avanti nei prossimi mesi. C’è da capire quali saranno i requisiti minimi necessari per dare il via libera alle indagini di polizia, con il rischio peraltro di invadere la privacy dei cittadini per un semplice sospetto che potrebbe rivelarsi sbagliato.
La linea che separa il diritto alla privacy e la facoltà di intercettare messaggi criptati in ottica anti terrorismo è molto sottile. Un abbassamento della guardia da parte dei sistemi di crittografia end-to-end potrebbe avere degli effetti collaterali indesiderati, perché anche i cybercriminali potrebbero sfruttare le vie di accesso destinate alle autorità per rubare i dati di milioni di utenti.