L'approfondimento

Privacy. Con il nuovo iOS dell’iPhone il chat-control dell’Europa si sta aprendo la backdoor sui nostri smartphone

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Le due iniziative nate “per la repressione dei contenuti pedopornografici”. Il commento di Innocenzo Genna: “La scelta di Apple costituisce un’iniziativa pericolosa, dimostra come certe piattaforme possano dettare le regole del web, indipendentemente o addirittura in sostituzione dei poteri statali. La UE ha però una parte di colpa con l’approvazione sciagurata e frettolosa del regolamento chat-control”.

Stiamo per essere vittime di una sorveglianza di massa per conto di un fine nobile la repressione dei contenuti pedopornografici online e sui dispositivi Apple. La società ha annunciato imminenti modifiche ai suoi sistemi operativi che includono nuove funzionalità per la “protezione dei bambini” in iCloud e iMessage

“Funzionerà solo se attivo iCloud”

Funzionerà solo se il servizio iCloud di un utente sul proprio iPhone è attivato”, precisa Apple.

Innocenzo Genna: “Apple introdurrà le backdoor e pone fine all’era della sicurezza e della privacy end-to-end

“In buona sostanza, Apple sta dicendo che l’era della sicurezza e della privacy end-to-end è finita”, commenta a Key4biz, Innocenzo Genna, avvocato specializzato in Politiche e Regolamentazioni Europee per il Digitale, la Concorrenza e le liberalizzazioni. “Così introdurrà delle backdoors”, aggiunge Genna, “ora per la repressione dei materiali pedopornografici, un domani chissà (qualsiasi governo potrebbe farsi sotto per potenziali violazioni di legge, compresi comportamenti ritenuti eversivi in un paese ma non in una altro). La scelta di Apple costituisce un’iniziativa pericolosa perché dimostra come certe piattaforme possano dettare le regole del web, indipendentemente o addirittura in sostituzione dei poteri statali. Trattandosi di un soggetto non UE e soggetto a giurisdizione straniera, per noi europei la cosa è doppiamente preoccupante”.

Il chat-control approvato dal Parlamento europeo, con una deroga alla direttiva che tutela la riservatezza delle comunicazioni e dei dati relativi al traffico online

Qui da noi nel vecchio continente, il Parlamento europeo ha approvato il Regolamento chat-control. Ossia norme temporanee che permettono ai fornitori di servizi web di continuare a contrastare, su base volontaria, la presenza di materiale pedopornografico online. La nuova norma è una deroga temporanea all’articolo 5, paragrafo 1, e all’articolo 6, paragrafo 1 della direttiva 2002/58/EC, che tutela la riservatezza delle comunicazioni e dei dati relativi al traffico online. “Questa legislazione temporanea si applicherà per un massimo di tre anni, o meno se nel frattempo saranno concordate nuove regole permanenti per affrontare l’abuso sessuale dei bambini in rete”, è la promessa del Parlamento europeo.

“La UE ha così una parte di colpa in tutto questo, perché l’approvazione sciagurata e frettolosa del regolamento chat-control ha sicuramente fornito ad Apple l’alibi di cui aveva bisogno”, conclude la sua analisi Innocenzo Genna.

Dunque, Apple sta pianificando di creare una backdoor nel suo sistema di archiviazione dati e nel suo sistema di messaggistica.

La società respinge i timori per la privacy ed ha affermato che “rifiuterà fermamente” di soddisfare qualsiasi richiesta del governo di utilizzare il software che ha sviluppato per rilevare gli abusi sui minori su iPhone per qualsiasi altro tipo di immagine.

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Come funziona il software che Apple vuole installare nel prossimo aggiornamento iOs dell’iPhone?

La società ha annunciato che avrebbe rilasciato un software in grado di scansionare le foto di un utente iPhone per verificare se vi fossero immagini già note di abusi sessuali su minori. Il tool confronta gli hash forniti dal National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) e da altri enti americani per la protezione dei minori. “Non è in grado di rilevare nuove immagini di abusi sui minori”, si difende Apple.

Il nuovo strumento sarà implementato prima per gli utenti negli Stati Uniti, con un lancio in tutto il mondo in seguito. La funzione funziona solo se il servizio iCloud di un utente sul proprio iPhone è attivato. 

Il nuovo tool di Apple è stato accolto con favore dagli enti di beneficenza per la sicurezza dei bambini e dal governo del Regno Unito. La Internet Watch Foundation, un ente di beneficenza che cerca immagini e video di abusi sui minori online e li fa rimuovere, lo ha definito un “passo vitale” per assicurarsi che i bambini “siano al sicuro dai predatori”.

Sajid Javid, il segretario alla salute del governo britannico, ha twittato: “È tempo che gli altri, in particolare Facebook, seguano il loro esempio”

Le critiche da parte di WhatsApp

Will Cathcart, capo di WhatsApp, di proprietà di Facebook, ha affermato che il software di Apple “potrebbe essere utilizzato molto facilmente per scansionare contenuti privati ​​alla ricerca di qualsiasi cosa loro o un governo decidano di voler controllare”.

La Electronic Frontier Foundation, un’organizzazione che difende le “libertà civili nel mondo digitale”, sostiene che Apple potrebbe essere costretta da un regime autoritario a individuare immagini satiriche o dire da un governo che mette fuorilegge l’omosessualità per cercare contenuti gay e lesbici.

Il tool sarà installato per prima negli iPhone negli Usa

Tuttavia, Apple ha affermato che “rifiuterà tali richieste“. Questa è la posizione attuale della società. Vedremo in futuro. Nel frattempo, il nuovo sistema di sorveglianza sta per arrivare negli iPhone degli utenti degli Stati Uniti.

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