I crimini legati al mondo informatico, giorno dopo giorno, sono sempre piu’ attuali e tutte le tematiche legate alla sicurezza informatica, dovrebbero essere di fatto uno dei pensieri primari delle nostre Istituzioni. Le minacce infatti, che oggi posso sembrare trascurabil per il singolo, ampliate a sistema Paese, rischiano di compromettere la sicurezza del cyberspazio e di tutto il mondo digitale nazionale.
Privacy e sicurezza, un dilemma per le istituzioni
Le regole sulla gestione ed uso di Internet, tuttavia oltre che dei pilastri minimi sulla sicurezza informatica, sono in modo quasi non comprensibile, oggetto di costanti e crescenti dibattiti, oltre che di resistenze, da sempre maggiori settori. La sensazione generale è che la legislazione influisca in modo fondamentale sugli utenti del Web, violando la loro privacy. Le persone sembra preferiscano avere una sorta di anomimato garantito, a discapito della loro stessa sicurezza, contrapponendo poi in modo contradditorio la loro stessa volontà che le Istituzioni debbano proteggerli, senza tuttavia accedere ai loro dati o identificare in modo chiaro le loro attività online.
Nell’insieme la tecnologia ha cambiato la privacy individuale in modi fondamentali. Le informazioni private si trovano sotto forma di file elettronici depositati in ambienti diversi privati e pubblici. Le comunicazioni sono passate dall’analogico al digitale, diversificando ulteriormente la conservazione dei dati, e rendendo anche per questo, ulteriormente arduo il lavoro del legislatore nell’identificare con precisione chi sia il reale detendore del dato generale e del dato personale.
Le forze dell’ordine in vari modi stanno cercando di ampliare la loro influenza in questo settore, cercando di ampliare i loro margini di manovra. Utilizzo qui il termine “stanno cercando” in quanto di fatto non esistendo ancora leggi chiare su questi temi, si proteggono da un lato i criminali e si complica in modo sempre maggiore il lavoro di chi dovrebbe tutelarci.
Un esempio semplice ma efficace è come le attività illegite oggi sia basate quasi tutte su sistemi criptografici, alla stregua delle imprese e delle istituzioni. Codificando i dati illeciti, e non essendoci regole chiare su chi sia o meno autorizzato a detenere le chiavi di codifica, le falle del sistema sicurezza, amplificano in modo sempre maggiore il rischio di imbattersi in situazioni ambigue e potenzialmente pericolose. Da qui i dibattiti legislativi, che sfociano in preoccupazioni sulla privacy, riportando a tematiche di “Grande Fratello”.
Il vero quesito è così quello di trovare il giusto equilibrio tra la protezione delle infrastrutture critiche per la sovranità Nazionale, rispetto il giusto e corretto diritto dei cittadini alla loro Privacy.
Proteggere i sistemi informatici strategici, come quello della Difesa, della Sanità, o delle Comunicazioni è il vero necessario obiettivo.
Dibattito appena iniziato con lo sguardo all’etica
Il dibattito è appena iniziato, contrapponendo i sostenitori della privacy personale contro gli stessi governi. Emanare leggi giuste sulla sicurezza informatica dovrà pertanto essere un lavoro guitado dal principio e dall’etica.
Le leggi in tale prospettiva devono adeguarsi ai cambiamenti tecnologici, e visionare, in modo puntuale i cambiamenti accorsi sulla Privacy. Il rischio connesso ai lavori legislativi, è la contrapposizione tra lo Stato, le forze dell’ordine, che necessità di espandere la sua capacità di controllo e sorveglianza digitale, al Pubblico, che vuole evitare intrusioni alle propre sfere private.
In questa lotta cosi identificata, il pericolo reale si scaglia in modo violento e sempre più penetrante, sulla nostra Sicurezza civica, sulla sicurezza del nostro Stato, e sulla sicurezza delle nostre infrastrutture critiche, che senza leggi chiare possono essere attaccate, quasi impunemente da Criminali e nemici delle Istituzioni. Confido che l’esperienza di saggi, giuristi ed esperti sia del mondo pubblico sia privato, possano trovare il giusto equilibrio che porti a proteggere gelosamente i dati di ognuno di noi, combattendo in modo altrettanto efficiente le emergenti minacce informatiche.