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Prezzo unico dell’elettricità in Europa: un progetto essenziale per il futuro?

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Tra gli addetti ai lavori si inizia a discutere della necessità di introdurre un prezzo unico europeo dell’elettricità.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Tra gli addetti ai lavori si inizia a discutere della necessità di introdurre un prezzo unico europeo dell’elettricità. Perseguire l’armonizzazione dei prezzi e la creazione di un mercato unico dell’energia potrebbe avere importanti effetti positivi per il mercato e, dati alla mano, potrebbe comportare un notevole risparmio per i consumatori italiani che attualmente stanno pagando l’elettricità a un prezzo molto più alto rispetto ad altri Paesi.

Per arrivare all’unificazione del mercato elettrico europeo e alla creazione di un prezzo unico serviranno diversi anni e nel frattempo diventa fondamentale riuscire a scegliere la tariffa più adatta ai propri bisogni. Con il monitoraggio continuo delle offerte luce disponibili sul mercato libero e la comparazione delle proposte di diversi fornitori si possono tenere al minimo i costi e ridurre il peso delle bollette dell’elettricità.

Per un confronto rapido ed efficace si può usare il comparatore di SOStariffe.it, che permette di analizzare le tariffe aggiornate di vari operatori partner.

Qual è la situazione dei prezzi dell’elettricità in UE?

Attualmente ogni Paese segue regole diverse per determinare il costo dell’elettricità e il prezzo pagato dai clienti finali dipende dal mix energetico usato per la produzione dell’elettricità, dalla struttura del mercato locale e dai costi di funzionamento del settore.

In Italia il prezzo di riferimento usato dall’ARERA (per il mercato tutelato, che dal 1° luglio per i clienti non vulnerabili sarà sostituito dal Servizio a Tutele Graduali) e dai fornitori del mercato libero è il PUN, il Prezzo Unico Nazionale, ottenuto dall’incontro tra domanda e offerta sulla Borsa elettrica italiana.

Confrontando i prezzi dell’elettricità nei diversi Stati membri dell’UE si notano delle differenze molto importanti. Come riporta Il Sole 24 Ore, l’Italia è tra i Paesi europei che paga di più l’elettricità. Basti pensare che nel corso del mese di maggio il PUN ha raggiunto i 95 €/MWh, contro i 27 di Francia e Paesi scandinavi e i 30 della Spagna. Anche la Germania, che basa una gran parte della sua produzione di elettricità sul carbone, ha costi inferiori rispetto a quelli del nostro Paese, con un prezzo dell’energia all’ingrosso che a maggio è stato di circa 67 €/MWh. 

Le differenze che si riscontrano nelle bollette dell’elettricità all’interno dell’UE sono dovute al modo in cui viene ottenuta l’elettricità (l’energia elettrica di origine nucleare costa meno dell’energia prodotta a partire dal gas, ad esempio), ma anche dalle politiche fiscali e dagli oneri addebitati ai consumatori finali.

Conviene avere un prezzo unico europeo dell’energia?

Secondo l’ANIE, la federazione industriale dei settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica, c’è bisogno di intervenire per uniformare il mercato elettrico comunitario e per rimuovere le divergenze che sussistono attualmente tra i Paesi membri dell’UE.

In particolare, secondo il presidente dell’ANIE Filippo Girardi, c’è bisogno di introdurre un prezzo unico europeo dell’elettricità e di creare un sistema fiscale comune. Realizzando una rete elettrica interconnessa e stabilendo standard tecnici uguali per tutti i Paesi si può raggiungere una piena integrazione del settore e creare le condizioni per migliorare l’efficienza e la sicurezza del settore elettrico.

Quello che punta all’introduzione di un prezzo unico europeo è sicuramente un progetto ambizioso che richiede di affrontare delle riforme profonde del sistema e di definire nuove regole per uniformare il mercato. Tra le principali sfide da affrontare, ad esempio, ci sono la necessità di armonizzare le infrastrutture elettriche, di stabilire dei meccanismi di compensazione che tengano conto delle differenze nella capacità produttiva dei Paesi membri e delle regole che stabiliscano quali tecnologie possono essere usate, anche in considerazione degli obiettivi di decarbonizzazione e di incentivazione all’uso delle fonti rinnovabili.

Cosa si può fare per abbassare la bolletta della luce

L’idea di introdurre un prezzo unico europeo richiede una riforma approfondita del mercato e, se venisse accolta, potrebbe diventare realtà solo tra diversi anni. Nell’attesa che il mercato elettrico europeo venga uniformato, si può agire per contenere per quanto possibile i costi in bolletta e spendere meno per i propri consumi.

Chi non è ancora passato al mercato libero può confrontare le offerte di diversi fornitori tramite il comparatore di SOStariffe.it e stimare il risparmio annuo di cui si può beneficiare cambiando offerta.

Sulla base delle proprie abitudini e del proprio livello di consumi, si possono prendere in considerazione le offerte a prezzo indicizzato, in cui il costo dell’elettricità segue l’andamento del prezzo che si forma sul mercato all’ingrosso, oppure le tariffe a prezzo bloccato, in cui ai consumi viene applicato un prezzo fisso stabilito nel contratto e invariabile per almeno 12 mesi.

Mettendo a confronto le offerte di più fornitori, verificando se ci sono promozioni e sconti e facendo una simulazione dei costi in base ai propri consumi medi si può scegliere in modo consapevole la tariffa luce che assicura il massimo risparmio.

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