Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della Corea del Sud, descritti in un articolo pubblicato su Applied Surface Science, ha sviluppato una tecnologia low-cost per misurare la temperatura delle persone usando lo smartphone.
I termometri low cost, spiega lo studio, possono essere facilmente integrati su smartphone perché non hanno bisogno di sistemi di raffreddamento.
Già da qualche tempo è facile vedere in luoghi di passaggio come stazioni e aeroporti l’uso di telecamere in grado di misurare la temperatura dei passanti in modo rapido e anche da grande distanza grazie a tecnologie capaci di rilevare le radiazioni infrarosse emesse dalla pelle e, quindi, misurare in pochi istanti la temperatura di tutti i passanti.
Si tratta di dispositivi molto rapidi e precisi ma che non sono facili da miniaturizzare a costi contenuti. Grazie ora a delle speciali pellicole con diossido di vanadio i ricercatori coreani sono riusciti a realizzare rilevatori infrarossi che riescono a funzionare in ambienti sotto i 100 gradi senza usare sistemi di raffreddamento esterni (che incidono sia sul costo che sulle dimensioni dei rilevatori) e misurare le temperature in appena 3 millisecondi, circa 3 volte dei sistemi oggi in commercio.
Le ottime prestazioni e i bassi costi di produzione potrebbero adesso aprire le porte a tantissime applicazioni di sensori infrarossi, dai termometri sui cellulari al semplificare il riconoscimento dei pedoni e altri ostacoli per le auto a guida autonoma fino a molti ambiti militari.
Apple e il brevetto per il termometro esterno
Al momento infatti i recenti smartphone non hanno la possibilità di misurare la febbre se non attraverso dei device esterni da collegare esternamente. Come il caso della Apple e il suo “termometro per la fotocamera ed elaborazione dei dati dell’immagine per la misurazione della temperatura”, l’innovativo brevetto della Mela da poco scovato negli archivi dello United States Patent and Trademark Office.
Attraverso i documenti si apprende che si tratta di un oggetto che permetterà di convertire lo smartphone in un dispositivo in grado di misurare la temperature del corpo, accoppiabile assieme al sensore della fotocamera, e funzionabile anche in maniera passiva, quindi, senza bisogno di un’alimentazione stand-alone. “L’attacco della fotocamera – si legge ancora sul brevetto – include un materiale reattivo alla temperatura (TRM) che è accoppiato con il telaio. La cornice è configurata per posizionare il TRM all’interno del campo visivo della telecamera in modo tale che le immagini catturate dalla telecamera includano almeno una parte del TRM”.