Consegna a giorni alterni, per ora soltanto in alcuni ambiti territoriali, e nuova manovra per il servizio universale. Questo in sintesi quanto deliberato dal Consiglio Agcom, che ha dato il via libera a due delibere, in linea con il piano industriale proposto dall’amministratore delegato Francesco Caio, per avviare la progressiva introduzione (limitata ad alcune zone del paese) della consegna a giorni alterni (osteggiata tra gli altri dalla Fieg) e alla revisione della nuova manovra tariffaria per il servizio universale di corrispondenza. I due provvedimenti sono in linea con la caduta verticale dei volumi postali registrata negli ultimi otto anni e con “i profondi mutamenti, causati da una domanda in declino anche per effetto della e-substitution, che si sono avuti nel mercato dei servizi postali e, in particolare, hanno l’obiettivo di bilanciare l’efficienza economica dell’operatore incaricato di fornire il servizio postale universale con i bisogni sociali e di interesse generale soddisfatti dalla rete di raccolta e recapito della società Poste Italiane”.
Le due delibere sono state approvate con il voto contrario del commissario Antonio Preto.
Consegna a giorni alterni
“Con riferimento alla modalità di recapito a giorni alterni (relatore il Commissario Antonio Nicita), l’Autorità ha definito i criteri che devono essere rispettati per individuare i Comuni interessati dalla misura, in virtù delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l’ambito del recapito postale sul territorio italiano”, si legge nella nota.
L’attuazione del recapito a giorni alterni (secondo lo schema bisettimanale, lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì) avverrà in tre fasi successive che saranno avviate rispettivamente il 1° ottobre 2015, il 1° aprile 2016 e non prima del mese di febbraio 2017. Si partirà da una percentuale ristretta dello 0,6% della popolazione per arrivare a regime nel 2017 con il 25%
Dopo la prima fase, nel caso in cui si verifichino criticità, l’Autorità ha il potere di intervenire stabilendo particolari condizioni per salvaguardare la regolarità del servizio.
L’Autorità ha tenuto conto delle problematiche sollevate dalla FIEG con riferimento alla consegna dei quotidiani in abbonamento e richiederà a Poste di formulare una proposta specifica che sarà trattata nell’ambito di un tavolo con MISE e Dipartimento per l’editoria della PCDM.
La delibera adottata dovrà essere comunicata alla Commissione europea, che potrebbe avere da ridire, visto che in Europa il paese che pratica la consegna a giorni alterni della corrispondenza in percentuale maggiore è la Grecia, con il 6,8% della popolazione coinvolta.
Tariffe servizio Universale
Con riferimento invece alla manovra tariffaria (relatore il Commissario Antonio Martusciello), l’Agcom ha stabilito che, dal primo ottobre 2015, Poste italiane praticherà, per il servizio di posta ordinaria formato standard ad un prezzo non superiore a 0,95 euro/invio. Il nuovo servizio di posta ordinaria (caratterizzato da tempi di consegna entro il quarto giorno lavorativo) assolverà le funzioni di corrispondenza di base, al momento assolte dal servizio di posta prioritaria.
Antonio Nicita (Agcom): ‘Provvedimento graduale’
Un provvedimento “equilibrato e graduale che si sviluppa nell’arco di tre anni”. Così Antonio Nicita, commissario dell’Agcom, commenta a Radiocor il via libera dell’Autorità, seppure con modifiche, al piano Caio. E c’è spazio per eventuali modifiche dopo il confronto con la Commissione europea. Quanto al problema delle consegne dei giornali, sollevato dalla Fieg, Nicita sottolinea che viene avviato, a livello governativo un tavolo ad hoc con la partecipazione dell’Authority: “l’Agcom – aggiunge – chiederà alle Poste un’offerta integrativa economicamente sostenibile per la fruizione giornaliera dei quotidiani e di altri periodici”.
Per quanto riguarda il servizio universale, “La legge di stabilità 2015 ha modificato gli standard del servizio universale postale, prendendo atto della relazione necessitata tra futura sostenibilità economica del servizio universale postale e maggiore flessibilità, prevedendo la consegna a giorni alterni dei prodotti postali inseriti nel servizio universale, per un massimo del 25% della popolazione alla fine del 2017. La legge estende così il precedente limite del 12,5% in vigore dal 1999 e mai raggiunto”.
Le reazioni
La decisione è stata accolta positivamente da Poste Italiane. “Le recenti decisioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sulle modalità di erogazione del servizio postale universale consentono di procedere nell’attuazione del Piano Quinquennale di Sviluppo “Poste 2020”, predisposto dal management di Poste Italiane in vista della prossima quotazione in Borsa”, si legge in una nota.
Al contrario, per Maurizio Costa, presidente della Fieg, la decisione di Agcom “rischia di pregiudicare l’accesso all’informazione da parte dei cittadini nel 65% dei comuni italiani. È necessario che il confronto, richiesto dalla stessa Autorità nella decisione di ieri, tra editori, Poste italiane e Governo affronti e risolva in maniera tempestiva e realmente efficace il problema della consegna dei giornali quotidiani e periodici”.
“All’inaccettabile ampiezza del perimetro della deroga si aggiunge il fatto che in molti degli oltre 5mila comuni interessati il recapito postale costituisce l’unico mezzo di accesso alla stampa”.
“Se il piano di Poste Italiane, relativamente alla consegna dei giornali, dovesse restare così com’è – ha concluso Costa – non supererebbe l’esame della Commissione europea, già sollecitata sia dalla Fieg sia dal Vice Presidente David Sassoli con l’interrogazione presentata il 15 giugno scorso e in attesa di risposta, con il rischio dell’apertura dell’ennesima procedura d’infrazione contro l’Italia”.