Un nuovo capitolo sul processo di privatizzazione delle Poste dopo l’uscita di Francesco Caio. Ieri alla Camera dei Deputati si è tenuto un incontro tra il Ministro Pier Carlo Padoan e i Capigruppo del PD dei due rami del Parlamento, Ettore Rosato e Luigi Zanda. Oggetto dell’incontro l’ulteriore quotazione di Poste Italiane, quella seconda tranche che ormai sta raccogliendo le valutazioni negative da tanti settori della società italiana. E nel corso dell’incontro sono emersi da parte degli esponenti del PD: “…dubbi sulla privatizzazione di Poste per il servizio capillare che svolge per la comunità e perché detiene un bel pezzo del risparmio italiano…”, in contrasto evidentemente con l’orientamento del ministro Padoan.
Sul dibattito in corso si inserisce la dichiarazione del Sindacato Internazionale Postale di UNI Europa, che è intervenuto attraverso Mario Petitto, Vice Presidente Europeo dei Sindacati postali, che ha ribadito la netta contrarietà alla privatizzazione del capitale maggioritario di Poste.
Key4biz. Come valuta gli accadimenti delle ultime ore?
Mario Petitto. La posizione ribadita ieri dal Ministro Padoan sulle privatizzazioni, specie quella di Poste Italiane, è confutabile sia nel merito che nel metodo.
Key4biz. Eppure all’estero alcuni Paesi hanno intrapreso quella strada
Mario Petitto. Le privatizzazioni di alcuni operatori postali in altri Paesi europei non hanno dato i risultati descritti dal ministro Padoan. I risultati raggiunti indicano il contrario.
Key4biz. In che senso?
Mario Petitto. In Europa nessuna azienda postale ha migliorato la propria efficienza dopo le privatizzazioni. Anzi si è trattato di privatizzazioni, che hanno solamente comportato contrazione dei servizi alla collettività, riorganizzazioni selvagge e abbattimento dei livelli occupazionali con il solo obiettivo di far aumentare i profitti degli investitori.
Key4biz. Cosa dovrebbe fare secondo lei il governo?
Mario Petitto. Dopo il fallimento delle privatizzazioni dei decenni scorsi, vorrei citare quella di Telecom Italia su tutte, il Governo e il Parlamento hanno il dovere di preservare gli asset importanti del nostro Paese, rifuggendo dalle suggestioni che pochi spiccioli ricavati dalla svendita delle Aziende pubbliche possano ristorare l’immenso debito pubblico italiano. Si tratterebbe di un piccolo vantaggio temporaneo a fronte di un danno patrimoniale pubblico senza pari.
Key4biz. E allora cosa proponete?
Mario Petitto. I Sindacati Europei di UNI Posta&Logistica sostengono la battaglia dei sindacati postali italiani e apprezzano la posizione chiara dei partiti politici italiani che oggi si oppongono alla privatizzazione di Poste Italiane, convinti che tale importante scelta spetti al Governo e al Parlamento nella pienezza delle responsabilità collegiali e non al personale convincimento di qualche singolo Ministro.