Nuovo Piano industriale per Poste Italiane. Oggi l’Amministratore delegato Francesco Caio ha presentato tutti i dettagli del progetto alla Conferenza delle Regioni. Spazio anche per una serie di interessanti servizi che presto saranno offerti agli utenti.
Focus su capillarità della rete e vicinanza al cliente.
“Una capillare presenza territoriale – ha detto Caio – è elemento fondante del Piano industriale di Poste Italiane, il nostro obiettivo di includere tutti i cittadini nella trasformazione digitale e nel miglioramento continuo della qualità del servizio passa attraverso un’analisi scrupolosa delle esigenze reali del territorio, in piena ottemperanza con il quadro normativo che garantisce il servizio universale”.
Quello di oggi è il primo di una serie di incontri informativi con i rappresentanti degli enti locali e delle istituzioni centrali programmati dall’Ad d’intesa con il Governo e l’Agcom.
La mappa degli uffici da chiudere
“Poste Italiane – ha spiegato Caio – è consapevole del ruolo sociale e di mercato attribuito alla rete degli uffici postali ed è impegnata a garantirne capillarità ed efficienza. Il piano risponde al quadro regolatorio definito dal DM 7 ottobre 2008 e dalla Delibera Agcom 29 giugno 2014 e ha individuato la mappa degli uffici da chiudere o rafforzare attraverso un’analisi caso per caso, a partire dall’esigenza di riallineare l’offerta di servizi alla effettiva domanda dei cittadini”.
Caio ha indicato che “La rimodulazione ha preso in considerazione la presenza di altri uffici nello stesso Comune e la distanza degli uffici postali nei Comuni vicini. Il Piano rispetta inoltre le disposizioni normative che stabiliscono il divieto di chiudere gli uffici postali presidio unico di un Comune, di salvaguardare le aree definite rurali e montani e gli uffici postali presidio unico nelle isole minori. Inoltre vengono rafforzati in termini di risorse e di orari di apertura gli uffici che hanno maggiore richiesta di servizi, dedicati anche a coloro che hanno la necessità di raggiungerli in orari più comodi migliorandone la fruibilità e i tempi d’attesa. Per salvaguardare il principio prioritario della capillarità della rete il piano si è attenuto, tra l’altro, a parametri più restrittivi rispetto ai requisiti di legge”.
Si riparte dal postino telematico
L’accesso al servizio universale per tutti i cittadini sarà assicurato dalla capillare distribuzione della rete sul territorio e anche dal postino telematico, il portalettere munito di un terminale portatile, che riveste un ruolo centrale nelle strategie del recapito e riduce la necessità di dover raggiungere gli uffici per usufruire dei servizi. Il postino telematico fornisce a domicilio i servizi di pagamento dei bollettini, di accettazione della corrispondenza e raccomandate, di consegna pacchi e di ricarica delle carte prepagate telefoniche e Postepay. Già oggi, in Italia questo servizio viene offerto sul 94% delle aree di recapito della corrispondenza.
Attenzione alle fasce più anziane
Caio ha quindi ribadito alla Conferenza delle Regioni l’attenzione che Poste Italiane assicura alle esigenze delle fasce più anziane della popolazione.
Poste offre una serie di prodotti che diminuiscono i costi di gestione per andare incontro ai bisogni dei pensionati e favorire la transizione dall’uso del contante verso le forme di moneta e di pagamento elettroniche.
Poste offre a costo zero un libretto di risparmio elettronico, la Carta Libretto che consente l’accredito gratuito della pensione sia Inps che Inpdap. Con la Carta Libretto, già oggi in possesso di 6 milioni e mezzo di italiani, è possibile effettuare prelievi e versamenti gratuiti in tutti gli uffici postali e prelievi dagli Atm del gruppo (fino a 600 euro al giorno e 2.500 mensili). L’accredito su Libretto è semplice, ed è stato reso, ancor più sicuro con l’offerta, anch’essa gratuita, di una copertura assicurativa contro il furto, fino ad un massimo di 700 euro annui, nelle due ore successive al prelievo. Già oggi il pagamento delle pensioni avviene sempre più con accredito automatico, basti pensare al fatto che solo il 9% delle pensioni viene ancora pagato in contanti.
Il presidio capillare del territorio non si indebolisce poiché a fronte di una razionalizzazione di alcuni uffici abbiamo già realizzato l’apertura al pubblico, di pomeriggio, di oltre 300 uffici ad alto traffico, consentendo ai cittadini e a coloro che hanno impegni negli orari di lavoro di raggiungerli nel pomeriggio, limitandone così il disagio dell’attesa e offrendo una migliore qualità del servizio. Questo piano ci ha consentito, tra l’altro, di trasformare 1000 lavoratori da part-time a full-time proprio per migliorare la qualità del nostro servizio, e in continuità con questo scopo, il piano di razionalizzazione non comporterà la diminuzione dei livelli occupazionali ma rafforzerà con l’innesto di nuovi colleghi gli uffici che chiedono più qualità, meno attesa, orario d’apertura pomeridiano e più servizi.
Antonello Giacomelli: ‘Bene il coinvolgimento delle regioni’
“Ho apprezzato che Poste Italiane abbia confermato la disponibilità a un coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali nel piano di razionalizzazione degli uffici postali. Vigileremo perché anche nei prossimi passaggi gli impegni presi con il governo siano rispettati”. Così il Sottosegretario allo sviluppo Antonello Giacomelli commenta l’incontro di oggi dell’Ad Caio con la Conferenza delle Regioni.
Il 12 febbraio scorso Caio e il presidente di Agcom Angelo Cardani erano stati convocati al Ministero dello Sviluppo economico per discutere del piano di razionalizzazione che porterà alla chiusura di più di 400 uffici postali nel corso dell’anno, ricorda la nota del Ministero: in quell’occasione Poste aveva spiegato che i tagli previsti sono compatibili con i criteri fissati dalla delibera Agcom del 2014. Dichiarazione confermata dall’Authority delle comunicazioni alla quale spetta verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.