L'accordo

Poste, confronto al Mise: enti locali coinvolti nel piano di chiusura degli uffici

di |

Regioni e Comuni saranno coinvolti nel piano di razionalizzazione annunciato dall’azienda. Questo l’esito dell’incontro odierno fra il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, l’ad Francesco Caio e il presidente AGCOM Angelo Marcello Cardani.

Il confronto con Regioni e Comuni precederà la fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. Questa la conclusione condivisa al termine dell’incontro che si è tenuto oggi al Ministero dello Sviluppo economico tra il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, l’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio e il presidente dell’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni Angelo Cardani.

Lo comunica il Mise, aggiungendo che Poste Italiane si è impegnata a coinvolgere Regioni ed enti locali per spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini. Il piano di chiusura degli uffici postali previsto nel 2015 è conforme ai criteri fissati dalla delibera Agcom: spetterà all’Authority – come da sue prerogative – verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.

Giacomelli prenderà ora contatto con il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino e con il presidente dell’Anci Piero Fassino per concordare le modalità di coinvolgimento degli enti locali nel piano di Poste.

L’incontro di oggi era stato richiesto dal sottosegretario la settimana scorsa dopo avere raccolto molte preoccupazioni e richieste di intervento da parte di amministratori comunali e regionali.

Le proteste contro il piano

 

La protesta contro la chiusura dei piccoli uffici postali sta investendo il territorio da nord a sud. Cisl PosteAnci Uncem (Unione Nazionale Comunità Enti Montani) si stanno organizzando per affrontare l’allarme. La questione sarà affrontata anche nelle competenti commissioni parlamentari anche attraverso l’audizione dei soggetti interessati.

“Gli uffici di Poste Italiane sono circa 13 mila sul territorio nazionale, le 455 chiusure rappresentano il 4% del totale – dice a Key4biz Mauro Armandi, segretario nazionale Cisl Poste – le chiusure e le razionalizzazioni annunciate dall’azienda saranno certamente effettive entro circa due mesi. Rispetto all’anno scorso l’azienda ha semplicemente comunicato ai sindaci le sue decisioni. Negli anni scorsi c’era una discussione e un confronto sul territorio, che quest’anno non è prevista”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz