Il tema dei pagamenti al POS è un argomento “caldo” delle cronache politiche ed economiche italiane. La Manovra finanziaria introdurrà, dal gennaio 2023, una soglia di esenzione (fissata tra i 30 euro ed i 60 euro molto probabilmente, una decisione definitiva deve ancora essere presa).
Per i pagamenti al di sotto di tale soglia, quindi, gli esercenti potranno rifiutare di accettare i contanti andando ad evitare la sanzione prevista dalla normativa vigente che resterà valida per le transazioni di importo superiore alla soglia.
Secondo l’ultima indagine sui costi in Italia del POS nel 2022 realizzata dall’osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it, i costi fissi del POS in Italia sono in netto calo: la spesa iniziale di 28 euro con un calo del 59% rispetto al 2017. C’è una differenza di oltre 20 euro per la spesa iniziale da sostenere per un POS Mobile (33,28 euro) e quella per un POS Fisso (9,29 euro).
9 euro la media del costo periodico
In diversi casi, inoltre, il POS non prevede alcuna spesa iniziale con gli esercenti che possono ottenere il dispositivo senza alcun esborso ma sottoscrivendo un abbonamento mensile. Da notare, inoltre, che anche per quanto riguarda i costi periodici del POS si registra un sostanziale calo rispetto ai dati raccolti dalla precedente rilevazione. Nel corso del 2022, infatti, il canone mensile medio del POS che professionisti e esercenti devono sostenere è di 8,93 euro.
Questo dato risulta essere sensibilmente inferiore rispetto a quello registrato nel 2017. Nel corso degli ultimi 5 anni, infatti, il canone mensile del POS si è ridotto del 50,7%. Da notare che scegliere un POS Mobile è ancora più conveniente con un canone medio pari ad appena 8,73 euro al mese che conferma la praticità dell’utilizzo di questa particolare tipologia di POS per accettare i pagamenti.
Complessivamente, il confronto tra 2017 e 2022 conferma il drastico calo dei costi fissi del POS in Italia. Rispetto a 5 anni fa, infatti, in media, la spesa iniziale per il POS è inferiore di circa 49 euro mentre il canone mensile si è ridotto di quasi 10 euro. Munirsi di un POS per poter accettare pagamenti, quindi, è diventato molto meno costoso, sia considerando l’investimento iniziale che i costi di mantenimento.
Crollano le commissioni sulle transazioni rispetto a 5 anni fa
Le commissioni troppo alte sono, da sempre, uno dei fattori che spinge molti esercenti a rifiutare il pagamento tramite POS. Anche in questo caso, però, il trend del settore è chiaro. Le commissioni applicate dagli istituti alle transazioni effettuate con un POS sono in netto calo. Considerando le carte di pagamento che utilizzano il circuito PagoBancomat, ad esempio, si registra una commissione media pari all’1,23%.
Il dato è sensibilmente inferiore rispetto a quello fatto registrare dal settore nel 2017 quando un pagamento tramite il circuito PagoBancomat comportava una commissione media pari all’1,92%. In questo caso, scegliere un POS Fisso conviene di più. La commissione applicata alla transazione è pari, in media, ad appena 1,01%. Anche i pagamenti con carte che utilizzano altri circuiti fanno segnare un’evidente tendenza al ribasso per quanto riguarda le commissioni applicate.
I dati medi rilevati dall’indagine, infatti, certificano una commissione pari all’1,35%. Si tratta di un calo netto (oltre un punto percentuale) rispetto a quanto rilevato nel 2017 quando la commissione media era pari a 2,56%. Per le commissioni, il pagamento tramite POS Fisso continua ad essere la scelta più conveniente per gli esercenti con una commissione media pari all’1,12% mentre per un POS mobile viene richiesta una commissione dell’1,4%.
POS: aumenta la spesa fissa ma si riducono le Commissioni nell’ultimo periodo
L’indagine dell’Osservatorio si concentra anche su di un’analisi dell’evoluzione dei costi del POS nel breve periodo. In particolare, lo studio ha messo a confronto i dati della rilevazione di agosto 2022, poche settimane dopo l’entrata in vigore delle sanzioni, con quelli relativi al mese di dicembre 2022, mentre il Governo è al lavoro per definire la soglia di esenzione per i pagamenti con carta.
Il confronto tra agosto e dicembre 2022 conferma un aumento dei costi per il POS in Italia. La scorsa estate, infatti, la spesa iniziale richiesta per il POS era di circa 23 euro mentre il canone medio era pari a poco più di 6 euro al mese. Di conseguenza, si è registrato un aumento del +21% per il costo fisso e del +44% per il canone mensile richiesto agli esercenti per l’utilizzo del POS.
La crescita dei costi fissi, però, si accompagna ad un ulteriore calo delle commissioni. In media, infatti, la commissione per il pagamento con il circuito PagoBancomat è passata da 1,45% a 1,23% mentre per le carte di altri circuiti il calo è ancora più significativo. La commissione media passa da 1,73% a 1,35%. Negli ultimi mesi, quindi, avere un POS comporta una spesa maggiore per gli esercenti ma le commissioni si stanno, piano piano, riducendo.
Quanto costa il POS?
Sia i costi fissi che le commissioni legate all’utilizzo del POS sono, quindi, in netto calo. Questa tendenza si riflette sulla spesa complessiva registrata dagli esercenti. L’Osservatorio ConfrontaConti.it e SOStariffe.it, infatti, ha realizzato una serie di simulazioni per quantificare il calo percentuale registrato dalla spesa media da sostenere per l’utilizzo del device per accettare pagamenti.
L’indagine ha preso in considerazione tre profili diversi. Il primo è quello del Libero Professionista che registra poche transazioni annue ma di importo medio più elevato. Il secondo profilo è quello di un Negoziante che vende prodotti al dettaglio e che registra più transazioni ma di importo medio inferiore rispetto al primo profilo. Il terzo profilo preso in considerazione è quello di un Ristoratore che fa segnare un numero molto elevato di transazioni con un importo medio ridotto.
Per un Libero Professionista si registra un calo sostanziale della spesa legata al pagamento elettronico. Tale calo va da un minimo del 38% (utilizzando un POS Mobile ed effettuando solo transazioni tramite circuito PagoBancomat) ad un massimo del 64% (con POS Fisso e transazioni effettuate con “altre carte”). Percentuali simili anche per il Negoziante che registra un taglio della spesa compreso tra il 33% e il 61%. Si riducono in modo significativo anche le spese per il Ristoratore. In questo caso, il taglio della spesa legata all’utilizzo del POS è ancora una volta compreso tra il 33% ed il 61% in base al tipo utilizzato e alle carte con cui viene effettuato il pagamento da parte del cliente.