Questo è un articolo che vuole fare debunking. Nei giorni scorsi molti giornali hanno scritto “la norma che vuole introdurre multe fino a 30 euro per chi rifiuta i pagamenti con il Pos è stata inserita nel testo della Legge di Bilancio e le sanzioni per i commercianti e professionisti scatteranno dal primo gennaio”. È falso.
Siamo di fronte a un abbaglio generale perché nel testo del documento programmatico di bilancio (qui consultabile integralmente) la norma non c’è. Il suo inserimento è stato sì annunciato alla vigilia dell’approvazione del disegno di legge di bilancio 2018, ma poi è saltato.
Le sanzioni potrebbero, invece, trovare posto nel decreto di attuazione della direttiva europea sui pagamenti (PSD2), relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che il Parlamento italiano ha recepito a settembre ed entrerà in vigore per tutti gli Stati il 13 gennaio 2018. Quindi le multe scatterebbero non dal primo gennaio, come scritto su diversi media, ma con l’entrata in vigore anche in Italia della direttiva europea.
Facciamo chiarezza anche sulle multe
Si legge che le sanzioni saranno di 30 euro, in realtà la sanzione amministrativa sarà “fino a 30 euro” per ogni volta che si rifiuta il pagamento elettronico: e deve essere lo stesso consumatore a denunciarlo alle autorità competenti. Per cui la norma non andrà a sanzionare l’assenza del Pos (Point of Sale, ovvero il dispositivo che permette al cliente di pagare tramite bancomat o altra carta) nel negozio o in dotazione al professionista. Paradossalmente il Pos è già obbligatorio per tutti i pagamenti superiori ai 5 euro, ma la Legge di Stabilità 2016 che l’ha sancito è monca: non prevede sanzioni per chi non si adegua. Secondo una stima di Confesercenti dal 2016 sono aumenti solo del 12%. Per essere più precisi l’obbligatorietà risale al 2014, ma l’importo definito era “superiore a 30 euro su richiesta del cliente“.
Con l’arrivo delle sanzioni i dispositivi che consentono i pagamenti elettronici inizieranno davvero a diventare obbligatori per negozianti e professionisti, con alcune esclusioni, che saranno poi individuate. Eppure, da non crederci, l’Italia è il Paese dell’Eurozona con il maggior numero di terminali Pos: più di 2 milioni, secondo gli ultimi dati del 2016 forniti da Bankitalia, anche se i numeri per il resto dell’area euro sono aggiornati al 2015. Ma nonostante questo i pagamenti elettronici sono sì aumentati del 9% l’anno scorso, ma non decollano ancora rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea. Solo 1.200 pagamenti per Pos si sono registrati nel 2016 nel nostro Paese, contro i 16mila dei Paesi Bassi (che guida la classifica Ue), i 9mila dell’Irlanda e gli 8mila dell’Estonia.