È stato approvato dalla Commissione europea il Programma operativo nazionale (PON 2014-2020) per le imprese e la competitività. Il fondo a cui le aziende potranno attingere è di 2,4 miliardi di euro e i progetti che saranno ammessi dovranno vertere sull’innovazione tecnologica e la riqualificazione produttiva dei territori.
Il cuore del PON è ovviamente rivolto alle regioni italiane del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) e in quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), col fine di sostenere e promuovere l’imprenditorialità del Sud e parte del Centro Italia, sostenendo la competitività delle imprese e la loro internazionalizzazione.
Come ha spiegato il Commissario per le politiche regionali, Corina Cretu, il PON e le sue risorse finanziarie dovranno rafforzare il settore R&D, ricerca e sviluppo, la diffusione dell’ultra banda larga e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili: “Un pacchetto di investimenti che aiuterà le imprese italiane, soprattutto le PMI, per sfruttare le potenzialità dell’innovazione digitale e delle più avanzate soluzioni ICT applicate a diversi ambiti dell’economia, con l’obiettivo di creare posti di lavoro e sostenere la crescita”.
Il corposo pacchetto degli investimenti, 1,7 miliardi provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e 643 milioni di cofinanziamento nazionale, si propone di favorire la crescita economica e il rafforzamento della presenza delle aziende italiane nel contesto produttivo globale, in particolare le piccole e medie imprese, articolando gli interventi su 4 obiettivi tematici:
- rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;
- migliorare l’accesso e l’utilizzo del ICT, nonché l’impiego e la qualità delle medesime;
- promuovere la competitività delle piccole e medie imprese;
- sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori.
L’intero programma e il fondo stesso saranno gestiti dal Direzione Generale per gli Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico, in qualità di Autorità di gestione del PON.