Tim chiude le porte all’Opa totalitaria di KKR. Un autogol? Vedremo. Nel contempo, la compagnia guidata dall’ad Pietro Labriola resta aperta e vigile rispetto alle altre offerte che stanno arrivando da parte dei fondi. Si fanno i nomi a diverso titolo di CVC, Apollo e Apax (che potrebbe replicare l’alleanza con Iliad come in occasione dell’offerta respinta per Vodafone Italia) che sarebbero interessati a porzioni dell’azienda.
KKR dal canto suo non esce di scena, anzi, secondo quanto comunica la stessa Tim il fondo Usa che detiene una quota del 37,5% di Fibercop potrebbe partecipare di buon grado ad un eventuale merger con Open Fiber.
Sul tavolo del Cda di Tim resta comunque l’offerta di CVC per il 49% del business enterprise della futura ServiceCo.
La scissione dell’azienda dovrebbe avvenire entro l’estate, secondo quanto scritto nel comunicato di Tim di ieri che fissa il timing dello scorporo.
La gara
Nel frattempo, secondo indiscrezioni, soltanto Tim e Open Fiber avrebbero partecipato fra gli operatori storici alla gara per il bando Italia a 1 Giga con 3,7 miliardi del Pnrr. Le due aziende avrebbero fatto offerte su 14 dei 15 lotti in cui è suddiviso il bando Infratel. In almeno un lotto minore avrebbe partecipato un operatore locale.
Al momento, il Mise ufficialmente ancora non sa nulla. E’ ancora tutto in mano alla stazione appaltante, Infratel, e la commissione si riunirà a breve per aprire le buste.
Per le gare del Piano Italia a 1 Giga lo Stato si impegna a finanziare fino al 70% dei fondi necessari per la realizzazione della rete, mentre gli operatori che si aggiudicano le gare dovranno finanziare il restante 30%.
I numeri civici da coprire sono divisi in 15 lotti. Ogni operatore potrà partecipare al bando di gara per un massimo di 8 lotti.
Tim (tramite Fibercop) e Open Fiber hanno partecipato separatamente. Ma in futuro potrebbero unire le forze, nel qual caso la palla passerà all’Antitrust che porrà dei remedies in caso di ricorsi da parte dei competitor. Per quanto le zone oggetto di gara si trovino in aree non particolarmente appealing da punto di vista economico.
Gara complessa
La mancanza di più player in gara è dovuta in primo luogo alla complessità del disciplinare di gara, che poneva condizioni e penali molto stringenti soprattutto per operatori meno grandi e meno strutturati.
La gara inoltre, che a prima vista sembrerebbe molto ricca, in realtà prevede la copertura di aree grigie, e in più di vecchie aree bianche (a fallimento di mercato), alquanto lontane dalle case, che prevedono investimenti infrastrutturali ingenti sostenibili da operatori più strutturati.
Inoltre, la scelta di elaborare un bando basato sulla neutralità tecnologica ha richiesto una performance davvero molto elevata (troppo elevata?) agli operatori FWA che per questo non hanno partecipato.