L’Europa vuole dirottare i fondi non utilizzati del PNRR verso risorse di sostegno alla Difesa comune. C’è quindi una stretta in atto da parte di Bruxelles nei confronti degli Stati membri per bloccare o quanto meno ridimensionare i progetti del PNRR inattuabili entro il 2026 e spostare le risorse alla realizzazione della difesa Ue. C’ quindi l’apertura per una riallocazione delle risorse.
Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle riforme, ha proposto di lasciare ai paesi la facoltà di usare i fondi non spesi del Pnrr per le spese di difesa.
PNRR, progetti non realizzabili da individuare entro giugno
In pratica, entro giugno chi vuole (e l’Italia sicuramente è fra coloro che vogliono) dovrebbe individuare i progetti che ritiene non realizzabili entro il termine del 2026 e “dirottare” quelle risorse sulla sicurezza militare e sulle altre voci di spesa connesse, che potrebbero riguardare anche se indirettamente l’innovazione e il digitale.
I progetti non realizzabili con il PNRR potrebbero essere riassegnati alla copertura dei fondi di coesione (che può arrivare fino al 2029).
Quale sarà la quota dei fondi PNRR per il progetto Italia 1 Giga e 5G Italia che sarà dirottata verso la spesa per la Difesa?
I fondi inutilizzati del PNRR per la banda ultralarga potrebbero essere dirottati sulla industry satellitare?
E’ ormai assodato che gli obiettivi di copertura in fibra di Italia 1 Giga non sono fattibili nei tempi strettissimi previsti dal PNRR. Resta quindi da capire quale sarà la quota parte dei fondi che non verrà utilizzata per adeguare i piani di copertura ultrabroadband in Italia all’effettivo utilizzo dei fondi del PNRR.
C’è da dire che dei 194,4 miliardi di fondi assegnati dal PNRR all’Italia la spesa effettiva è ferma a 63,5 miliardi di euro.
Il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti, che presiede anche al Cabina di regia del PNRR, ipotizza nuove rimodulazioni di opere mentre il titolare del MEF, Giancarlo Giorgetti, vorrebbe chiedere proroghe di un anno. Ma non è affatto detto che le possa ottenere.
Dombrovskis invita i Paesi Ue a rivedere i Pnrr per rispettare le scadenze
Il commissario Ue Dombrovskis, non più tardi di venerdì scorso, ha sollecitato la revisione dei Pnrr per completare i progetti entro agosto 2026. “In questo momento invitiamo i Paesi membri a valutare in modo critico i loro Pnrr e, se ci sono progetti d’investimento che non possono essere completati entro la scadenza di agosto 2026, anche ad adeguare i loro piani. Magari eliminando quei progetti e inserendone altri realizzabili entro i termini, oppure suddividendoli in fasi così da completarli in parte nel quadro del Recovery e poi” finanziare ciò che manca con “altri strumenti Ue o del bilancio nazionale”. Lo ha detto il commissario Ue all’Economia, Valdis Dombrovskis, durante una conferenza a Riga.
Dazi: Orsini, usiamo i fondi del Pnrr per aiutare le imprese
Un invito, quello di Dombrovskis, condiviso anche in Italia. “È qualcosa che ci preoccupa, i dazi possono incentivare certe scelte. Ne parlo dal mio discorso d’insediamento, prima che arrivassero i dazi: è logico che un imprenditore vada dove trova meno complicato lavorare”. Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.
“La Spagna ha meno debito e cresce più di noi. Ma dobbiamo fare un provvedimento analogo, in modo che i nostri imprenditori abbiano delle certezze e riinizino a investire” dice. Per Orsini, “ormai si è capito che il piano Industria 5.0 (6,3 miliardi di incentivi del Pnrr agli investimenti in digitale e ambiente) non funziona – sottolinea – È inutile che continuiamo a spingere su una misura che, se siamo fortunati, assorbirà due miliardi in tutto. Il Pnrr è stato pensato per abbattere le emissioni, ora invece l’obiettivo è salvare l’industria europea. Quindi con i soldi rimasti del Pnrr, come con quelli dei fondi di coesione — e sono davvero tanti — serve il coraggio di puntare sulle priorità di attuali”.
Orsini pensa a un nuovo piano di incentivi agli investimenti: “Sì, ma non al 5% o al 10%. Almeno al 30%. E con meccanismi di credito d’imposta semplici, senza troppa burocrazia, automatici. Altrimenti tante imprese medio-piccole non seguiranno”.
PNRR per Italia 1 Giga e Italia 5G: spesa effettiva
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia ha destinato fondi significativi per migliorare la connettività digitale del Paese, in particolare attraverso i programmi “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”.
Piano Italia a 1 Giga: Questo programma mira a garantire una connettività ad almeno 1 Gbps a circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree a fallimento di mercato. Il 24 maggio 2022 sono stati assegnati 14 lotti del bando “Italia a 1 Giga”, con un ulteriore lotto assegnato il 28 giugno 2022, per un totale di 3,4 miliardi di euro. Tuttavia, al novembre 2024, solo il 29% dei lavori era stato completato, con meno di un anno e mezzo rimanente per rispettare le scadenze previste.
Piano Italia 5G: Questo piano prevede un investimento di 2,02 miliardi di euro per incentivare lo sviluppo delle infrastrutture di rete mobile 5G nelle aree a fallimento di mercato. Al novembre 2024, il programma “Italia 5G Backhauling” aveva collegato 5.286 stazioni radio base, raggiungendo il 56% dell’obiettivo (in linea con il cronoprogramma), mentre il programma “Italia 5G Densificazione” aveva coperto 288 aree, pari al 21% del target previsto.
In sintesi, mentre una parte significativa dei fondi PNRR è stata assegnata ai programmi “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”, l’effettivo utilizzo e avanzamento dei lavori varia, con alcune aree che mostrano progressi più lenti rispetto agli obiettivi prefissati.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato fondi significativi per migliorare la connettività digitale in Italia attraverso due principali programmi:

Piano Italia a 1 Giga:
- Dotazione Finanziaria: Circa 3,52 miliardi di euro.
- Fondi Utilizzati: Al 13 dicembre 2024, la spesa effettiva ammontava a circa 1,045 miliardi di euro, pari a circa il 29,7% del totale stanziato.
Piano Italia 5G:
- Dotazione Finanziaria: Circa 1,12 miliardi di euro.
- Fondi Utilizzati: Al 13 dicembre 2024, la spesa effettiva era di circa 327 milioni di euro, corrispondente a circa il 29,3% del totale stanziato.
È importante notare che, nonostante l’assegnazione dei fondi, l’effettiva realizzazione dei progetti ha incontrato alcune difficoltà. Ad esempio, una delle gare del Piano Italia 5G per coprire le aree a fallimento di mercato è inizialmente andata deserta a causa dei costi operativi ritenuti insostenibili dagli operatori.
In sintesi, mentre una parte significativa dei fondi PNRR è stata assegnata ai programmi “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”, l’effettivo utilizzo e avanzamento dei lavori varia, con alcune aree che mostrano progressi più lenti rispetto agli obiettivi prefissati.
Programma | Dotazione PNRR | Spesa Effettiva (dic. 2024) | % Fondi Utilizzati | Note |
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Italia a 1 Giga | 3,52 miliardi € | 1,045 miliardi € | 29,7% | Copertura 1 Gbps in aree a fallimento di mercato |
Italia 5G | 1,12 miliardi € | 327 milioni € | 29,3% | Parte delle gare è andata deserta; copertura mobile e backhauling 5G |