Per coprire con la banda ultralarga le aree grigie nell’ambito dei fondi del Pnrr l’orientamento del Governo sarebbe di procedere con un modello a incentivo e non a seguire il modello a concessione, usato per le aree bianche.
Andrebbe in questo senso la proposta sottoposta al comitato interministeriale sul tema, in vista del documento che andrà in consultazione pubblica con il mercato nel mese di agosto. Nelle aree grigie, dunque, l’idea sarebbe di non procedere con uno scenario in cui il concessionario realizza l’infrastruttura di proprietà statale, come quello usato nelle aree bianche con Open Fiber, ma piuttosto secondo uno in cui lo Stato si farebbe carico di parte dei costi ma la rete resterebbe in capo alla telco che la costruirà, che però dovrebbe garantire a tutti gli operatori l’accesso wholesale.
Piano ‘Italia a 1 Giga’ pronto per la consultazione
Secondo indiscrezioni diffuse dal Sole 24 Ore, Il piano “Italia a 1 Giga” è pronto per la consultazione pubblica.
Lo conferma anche una nota del Ministero dell’Innovazione di martedì scorso, in cui si legge che “Sono state inoltre condivise le linee guida del documento da sottoporre agli operatori per la consultazione pubblica per il piano “Italia 1 Giga” con l’obiettivo di fornire connettività ad almeno 1 Gbit/s in download, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, a circa 8 Milioni di unità immobiliari. Il perimetro esatto dell’intervento verrà individuato grazie alla mappatura delle reti fisse e FWA conclusasi il 15 Giugno, con indicazione dello stato attuale delle reti e dei piani di investimento fino al 2026 da parte degli operatori”.
Nella riunione di martedì il Comitato interministeriale per la transizione digitale, guidato dal ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao, avrebbe definito i principi del testo da sottoporre agli operatori come richiesto dalla Commissione europea. Il piano, per il quale sono disponibili 3,86 miliardi del Pnrr, punta a coprire con la banda ultralarga le aree grigie (un’unica rete privata presente o prevista) e nere (almeno due reti private). È uno dei due grandi capitoli per le connessioni veloci presenti nel Pnrr, accanto a quello per il 5G finanziato con 2 miliardi.
Nella consultazione si chiarirà che l’intervento pubblico, attraverso bandi di gara, servirà a coprire ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload le unità immobiliari che a seguito della mappatura effettuata da Infratel risultano non coperte, attualmente e fino al 2026, da reti in grado di fornire in maniera affidabile una velocità di almeno 300 Mbit/s in download.
Neutralità tecnologica
Sarà garantita la possibilità di presentare progetti secondo neutralità tecnologica, quindi fibra ottica ma anche sistema misto fibra-FWA e gli aggiudicatari avranno l’obbligo di consentire l’accesso wholesale (all’ingrosso) agli altri operatori. La definizione del numero di lotti in cui suddividere la gara dovrebbe avvenire dopo i commenti che giungeranno alla consultazione pubblica.
Tabella di marcia
Per quanto riguarda la roadmap, la consultazione pubblica partirà in agosto, poi ci saranno la pre-notifica e la successiva notifica della misura di aiuto alla Commissione europea. Per arrivare all’avvio dei bandi tra fine anno o nel primo trimestre 2022, con aggiudicazione verso metà del 2022.
Italia 5G consultazione slitta
Tempi più lunghi invece sul piano “Italia 5G”: la chiusura della consultazione sulla mappatura degli investimenti, su richiesta degli operatori, è stata rinviata di circa un mese: dal 26 luglio al 31 agosto.
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