Dopo il via libera del Parlamento italiano, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è tornato in Consiglio dei ministri per l’ulteriore approvazione del testo prima di essere inviato a Bruxelles venerdì, ultimo giorno utile.
Proprio in occasione dell’evento congiunto di presentazione dei Recovery Plan assieme a Francia e Germania, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha dichiarato che il nostro Piano sarà presentato in Europa nei tempi giusti, cioè entro questo fine settimana.
I prossimi passi del nostro PNRR
Da questo punto in poi il Recovery plan italiano sarà sottoposto a verifica del Consiglio europeo, dopo di che ogni sei mesi sarà effettuato un controllo di routine per seguire l’evolversi dei lavori, l’assegnazione delle risorse, la tempistica e il raggiungimento degli obiettivi intermedi (milestone) e finali (target).
Secondo Marco Buti, Capo di Gabinetto del Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, nel corso dell’evento del Sole 24 Ore dal titolo “Pnrr: sfide e opportunita’ per il sistema Italia”, “rispetto al passato, si passa da una logica di input a una di output. Cioè prima il pagamento avveniva a piè di lista, ora invece ci sono più fasi intermedie da rispettare e questo implica una interlocuzione costante con l’Europa in tutto il periodo”, è riportato da borsaitaliana.it.
Risorse da impegnare subito
Buti ha poi spiegato che il rispetto dei milestone e dei target fissati da Bruxelles implica che il 70% delle risorse assegnate al nostro Paese siano “impegnate” già entro il 2022, mentre il restante 30% lo dovranno essere entro il 2023.
L’intera somma del PNRR, circa 248 miliardi di euro, tra fondi europei e nazionali, andrà invece spesa tutta entro il 2026.
La prima tranche dei fondi
Il Capo Gabinetto di Gentiloni ha poi ricordato che la prima rata del Recovery Fund, pari al 13% del valore complessivo del PNRR, arriverà solo dopo l’approvazione del Piano da parte del Consiglio europeo, che dovrebbe arrivare entro il prossimo luglio.
Il passaggio odierno in Consiglio dei ministri ha visto anche l’esame del decreto legge che istituirà il fondo complementare per gli investimenti che non posso rientrare nel PNRR, secondo fonti Ansa, più un ulteriore decreto legge in materia di termini legislativi, destinato a prorogare misure come lo smart working e il Golden power.