Il Governo Draghi vuole aumentare i fondi destinati a banda ultralarga, 5G e satellite presenti nel PNRR portandoli dai 4,2 miliardi di euro previsti nella prima versione del documento messa a punto dal Governo Conte 2 e portarli a 6,7 miliardi. L’indiscrezione arriva dalla Reuters, secondo cui il Governo intende aumentare anche la somma complessiva destinata al digitale, portandola da 46,3 a 49 miliardi di euro.
L’Italia, com’è noto, ha diritto a risorse complessive per 206 miliardi di euro in base al Recovery Fund europeo, varato per sostenere le economie maggiormente colpite dal coronavirus.
Il Recovery Plan va presentato alle autorità europee entro la fine di aprile.
Già nei giorni scorsi il ministro dell’Innovazione e della Trasformazione Digitale Vittorio Colao aveva preannunciato l’intenzione del Governo di aumentare le risorse destinate alle infrastrutture ultraveloci del nostro paese.
Rete unica? Progetto superato
La Reuters conferma inoltre che il vecchio progetto di ‘rete unica’ sarebbe ormai superato. L’esecutivo, secondo la Reuters, starebbe predisponendo scenari alternativi al piano ‘rete unica’ promosso dal Tesoro nel precedente governo di Giuseppe Conte, che punta ad integrare le reti fisse di accesso di Telecom Italia (Tim) e Open Fiber, controllata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).
Pluralità tecnologica e concorrenza
Un primo scenario, già elaborato dal ministro dell’Innovazione Colao, è basato sul principio di neutralità intesa come pluralità tecnologica: le connessioni ultraveloci sarebbero garantite utilizzando, a livello territoriale, le migliori tecnologie disponibili, non solo la fibra ottica ma anche il 5G e l’FWA (Fixed Wireless Access). Il governo, come già ventilato nei giorni scorsi, agirebbe con bandi di gara regionali e lotti quindi più piccoli, come richiesto da diversi player di mercato per spingere la concorrenza.