“Sulla quinta rata, siamo in via di verifica e di assessment con la Commissione proprio in questi giorni. Mi auguro che si arrivi alla definizione, siamo alle battute finali. Si prevede il raggiungimento degli obiettivi della sesta rata entro il 30 giugno di quest’anno e della settima entro il 31 dicembre 2024”.
Lo ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, in audizione in commissione Politiche Ue della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’efficacia dei processi d’attuazione delle politiche dell’Unione europea e di utilizzo dei fondi strutturali e d’investimento europei per il Sistema-Paese.
Fra le questioni emerse in fase di discussione la richiesta di fornire dei dati certi, delle tabelle, schede dei progetti per capire nel dettaglio lo stato di avanzamento delle centinaia di progetti del PNRR approvati.
Critiche da parte dell’opposizione sono state avanzate sulla decisone del Governo di strutturare la Coesione come una milestone del PNRR. Mancherebbero inoltre risorse per 4 miliardi di euro nella rimodulazione del PNRR, si tratterebe di progetti cancellati di cui si è persa traccia.
Ue, Fitto: è luogo di compromesso, importante rafforzare fase ascendente
“L’Europa non è, per definizione, un luogo dove si può affermare con assoluta totalità la propria posizione perché nella composizione degli interessi di 27 Paesi è un luogo di compromesso, ma rafforzare la fase ascendente è importante perché ci permette di non inseguire i provvedimenti ma di individuare nei provvedimenti, già nella fase di partenza, alcuni elementi. Penso al tema degli imballaggi dove il sistema-Paese ha avuto la capacità di individuazione delle modalità di interlocuzione che hanno fatto recuperare situazioni di grande difficolta”. Così il ministro Fitto, che in audizione.
Dl Coesione, Fitto: inizierà iter da senato. Dentro aspetti governance fondi
“La riforma della politica di coesione, varata con il decreto legge che ieri sera è stato firmato dal presidente della Repubblica, inizia il suo iter che sarà al Senato e non alla Camera, come inizio della discussione. All’interno abbiamo inserito alcuni aspetti collegati alla governance dei fondi di coesione e alle modalità di realizzazione, con l’obiettivo di accelerare la spesa”, ha aggiunto Fitto.
Ue, Fitto: Con allargamento attenzione su coesione e agricoltura
“Siamo in una fase delicata che è quella collegata ai passaggi futuri che prevedono l’allargamento dell’Ue: due voci del bilancio Ue, come la Coesione e l’Agricoltura, sono per noi molti rilevanti come Paese. Se dovessimo proiettare oggi, con i numeri dell’attuale bilancio, un allargamento dell’Unione europea è inevitabile che su questi temi cambierebbe totalmente l’impostazione. Si tratta di un tema molto delicato in prospettiva su cui è necessario lavorare sia con strumenti di finanziamento ma anche su modalità che rendano credibile, dal punto di vista reputazionale, le modalità di spesa di queste risorse. Cosa che all’interno dei rapporti della commissione Ue non emergono con queste modalità”, aggiunge il ministro.
Ue, Fitto: Necessario lavorare su autonomia strategica vs crisi geopolitiche
“Sapevamo tutti della dipendenza energetica, ma ce ne siamo accorti quando è stata invasa l’Ucraina e, quello che è stato fatto in poco più di un anno, lo si sarebbe potuto fare bene e meglio molto prima. Ecco perché un tema centrale dei prossimi mesi è quello di lavorare molto sull’autonomia strategica, cioè di creare le condizioni affinché in Europa si abbia una capacità produttiva sui settori fondamentali che eviti di risentire delle crisi geopolitiche con cui ormai dovremmo fare sempre più i conti”.
Lo ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, rispondendo alle domande, in commissione Politiche Ue della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’efficacia dei processi d’attuazione delle politiche dell’Unione europea e di utilizzo dei fondi strutturali e d’investimento europei per il Sistema-Paese.
“Bisogna mettere in campo – ha proseguito Fitto – un’azione che sia in grado di seguire gli interessi nazionali dentro una dinamica europea entro cui bisogna lavorare per modificare alcune regole d’ingaggio che sicuramente non hanno prodotto risultati positivi. Io, sinceramente, quando ascolto la presentazione dei rapporti sulla competitività che sono stati assegnati a due autorevolissimi italiani e leggo che bisogna profondamente cambiare questa Ue mi risuonano nelle orecchie parole che fino a qualche anno fa, quando venivano dette, venivano sembravano eversive”.
PNRR, Fitto: Tagli su sanità? Gioco delle tre carte semmai in passato
“L’importo della misura esistente oggi sul Pnrr per Ospedale sicuro, più le risorse Pnc – sono 900 milioni in un caso e 240 nell’altro – e l’augurio e l’auspicio è che ci sia la capacità di spendere quelle risorse entro giugno 2026. Le altre risorse sono spostate all’articolo 20, dove ci sono risorse non programmate per oltre 2 miliardi e 200 milioni, che sono esattamente le risorse che all’epoca sono state prese dall’articolo 20 e spostate nel Pnrr. Se è un gioco delle tre carte, è stato fatto prima. Se non è stato un gioco delle tre carte, non lo è nemmeno adesso”, ha detto il ministro.
Zes, Fitto: In prossimi giorni relazione dettagliata in Parlamento
“Nei prossimi giorni presenteremo in Parlamento una relazione dettagliata su quelle che sono state le 8 Zes in modo da discutere sul merito e sul fatto che la nuova Zes sia funzionante dal primo giorno, Le 8 Zes, istituite nel 2017, sono partite nel 2021. Quei quattro anno di ritardo sono un fatto. A noi contestate due mesi di ritardo. Qui non ci sono due mesi di ritardo. C’è stata una proroga con sospensione perché ci sono state alcune Zes in cui in un mese sono arrivate un numero di richieste, il doppio di quelle dei quattro anni precedenti”, ha aggiunto Fitto.
Lavoro, Fitto: Decontribuzione Sud? misura straordinaria per covid e guerra
“La decontribuzione Sud è nata con il Covid per evitare che le imprese licenziassero. Viene prorogata per la guerra. Non è un caso che tutti i Governi precedenti che hanno richiesto la decontribuzione, non l’abbiano mai avuta per più di 6 mesi perché era una misura straordinaria. Siccome il ‘temporary framework’, le misure per l’Ucraina, scadono il 30 giugno, noi stiamo parallelamente lavorando su altre misure per cercare di capire come dare una risposta in questa direzione. Dire che il Governo non ‘fa questo o ha perso’, vuol dire che non corrisponde alla realtà dei fatti”, precisa.