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PNRR e auto elettriche: previsti 21.255 punti di ricarica per l’Italia. Lontanissimi della media UE

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Gran parte del piano italiano per la decarbonizzazione dell’economia e della società nel suo insieme si fonda sul processo di elettrificazione. La mobilità elettrica e la rete di punti di ricarica ne è una parte considerevole, anche se i veicoli elettrici in Italia oggi sono poco più dello 0,1% del totale circolante (il 4% delle nuove immatricolazioni nel 2020).

La sfida è quindi ardua e si lega a quella annunciata dal Premier Mario Draghi stesso di raggiungere in Italia le 6 milioni di auto elettriche entro il 2030, per cui si stima siano necessari non meno di 31.500 punti di ricarica rapidi e pubblici.

Mobilità elettrica e punti di ricarica nel PNRR

Per questo il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha posto come necessaria l’azione di ampliamento della rete di ricarica per veicoli elettrici con un intervento finalizzato alla realizzazione di un totale di 21.255 punti di ricarica rapida, di cui 7.500 in autostrada e 13.755 nei centri urbani.

L’intervento “Sviluppo trasporto rapido di massa” prevede un sostegno finanziario di 3,60 miliardi di euro ed è contenuto nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, che complessivamente potrà contare su 23,78 miliardi di euro.

Ad essi, si legge nel documento del Governo, dovrebbero aggiungersi 100 stazioni di ricarica sperimentali con nuove tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.

Confronto con l’Europa

Oggi, secondo un’indagine dell’Eafo, Osservatorio europeo sulla mobilità ecologica, nel nostro Pase sono presenti poco meno di 12 mila punti di ricarica, uno ogni cinque vetture elettriche o plug-in in circolazione nel 2020) su un totale europeo di 250.000.

In Francia ne abbiamo già di 38 mila attivi di punti di ricarica, in Germania cica 42 mila.

In Italia ci sono 2,7 punti di ricarica ogni 100 km di strade. Un dato ben al di sotto della media dell’Unione europea, che è di 4,9 punti di ricarica ogni 100 km di strada e lontanissimo dai 48 ogni 100 km dell’Olanda, i 30 della Norvegia, gli 11 della Svizzera e gli 8 di Germania e Regno Unito.

Mobilità elettrica significa turismo e servizi

Si parla tanto di turismo, di necessità di rilanciare il settore pesantemente colpito dalla crisi sanitaria legata alla pandemia di Covid-19, ma nessuno si è preoccupato di favorire la discesa di turisti dal Nord Europa anche offrendo loro un sufficiente numero di stazioni di ricarica di auto elettriche.

La Germania investirà 5,5 miliardi di euro fino al 2024, ha annunciato il Governo, solo per costruire una vasta e capillare rete di ricarica per veicoli elettrici.

Secondo la Corte dei Conti europea l’Italia, dopo la Germania, è il secondo Paese nell’Ue per utilizzo dei finanziamenti del Meccanismo Ue per collegare l’Europa (Mce) 2014-20 destinati alle stazioni di ricarica elettrica.

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