Un PNRR di 318 pagine. Nell’ultimo testo disponibile si possono leggere nel dettaglio tutti i progetti e i relativi fondi che il Governo sarebbe intenzionato a stanziare nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Consiglio dei Ministri è convocato sabato alle ore 10.00 a Palazzo Chigi per limare il testo, in vista della presentazione alle Camere nei primi giorni della prossima settimana e della successiva stesura finale del piano per arrivare a spedirlo a Bruxelles entro il 30 aprile.
Dentro il PNRR
Ecco le precise milestone di implementazione del piano, relativamente a diverse iniziative, con orizzonti differenti nell’arco temporale 2021-2026.
Entro il 2026 è previsto la migrazione sul cloud nazionale del 75% delle Pa.
Entro il 2022 l’esecutivo punta all’assegnazione dei bandi Italia 1 Gbps e 5G con l’obiettivo di portare su tutto il territorio nazionale la diffusione delle connessioni a banda larga sia con reti in fibra, sia con FWA, utilizzando anche le tecnologie radio 5G ora disponibili.
Reti a 1 Gbps a tutti gli italiani entro il 2026 con fibra e Fixed Wireless Access-5G
Concretamente secondo il piano si raggiunge il traguardo entro il 2026 connessioni portando a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale. Gli interventi di roll-out della banda ultra larga verranno realizzati adottando un approccio “tecnologicamente neutro”, con l’impiego di fibra e Fixed Wireless Access-5G per garantire un utilizzo ottimale delle risorse e un tempestivo raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, si completerà la copertura di scuole (9.000 edifici) e ospedali (oltre 12.000 strutture sanitarie).
In totale sono 6,31 miliardi i fondi per ultrabroadband e 5G.
Sanità digitale, Fascicolo sanitario elettronico in tutte le Regioni entro il 2026 e singolo punto di accesso a storia clinica e servizi sanitari
Per la Sanità, a cui sono destinati 19 miliardi, il PNRR accelera sulla diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in tutte le Regioni entro il 2026.
Nel dettaglio, è prevista “la creazione di un FSE omogeneo a livello nazionale che diventerà il singolo punto di accesso per cittadini e residenti alla loro storia clinica ed ai servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale”. La modernizzazione del Sistema Sanitario Nazionale prevede di potenziare anche la telemedicina e aggregare le migliori piattaforme regionali per garantire assistenza sanitaria remota, in aggiunta a quella domiciliare.
Pa digitale, i principali servizi
Nella pubblica amministrazione si punta sull’Identità digitale, raggiungendo oltre 40 milioni di italiani con le piattaforme esistenti per l’identificazione (CIE e SPID) e completando su tutti i Comuni l’estensione dell’Anagrafe della Popolazione residente ANPR. Quest’ultimo è un facile traguardo perché, ad oggi, mancano 398 Comuni al completamento dell’anagrafe unica, vero fiore all’occhiello della Pa.
Gli altri obiettivi:
- i pagamenti digitali tra cittadini e Pubblica amministrazione, promuovendo l’adozione di PagoPA in oltre 14.000 amministrazioni locali;
- notifiche, tramite la creazione della nuova Piattaforma unica di notifiche digitali per comunicare efficacemente con cittadini e imprese garantendo la validità legale degli atti.
Inoltre, il rafforzamento dei servizi pubblici digitali poggerà su una serie di interventi “abilitanti”, tra cui la migrazione al cloud delle pubbliche amministrazioni e il rafforzamento della cybersecurity nazionale, a cui sono destinati 620 milioni di euro. Infine, nella Pa l’obiettivo è la diffusione della App “IO” come punto di accesso preferenziale per il cittadino. Oggi scaricata da 11 milioni di cittadini.
La supervisione politica con comitato presso Palazzo Chigi insieme ai ministri competenti
La supervisione politica del PNRR è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti. È quanto scrive il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella premessa alla bozza di Pnrr.
“Il Governo”, scrive il premier, “ha predisposto uno schema di governance del Piano che prevede una struttura di coordinamento centrale presso il Ministero dell’Economia. Questa struttura supervisiona l’attuazione del piano ed e’ responsabile dell’invio delle richieste di pagamento alla Commissione Europea, invio che e’ subordinato al raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiscono una struttura di valutazione e una struttura di controllo”.
“Le amministrazioni”, prosegue Draghi, “sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme; inviano i loro rendiconti alla struttura di coordinamento centrale, per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione Europea. Il governo costituirà anche delle task force locali che possano aiutare le amministrazioni territoriali a migliorare la loro capacita’ di investimento e a semplificare le procedure”.