l'intervista

PNRR. De Leo: “Il Piano va migliorato e coordinato. È ancora una lista di progetti senza un disegno unitario del sistema-Paese”

a cura di Raffaele Barberio |

Dobbiamo porci degli obiettivi ambiziosi e in una certa misura indipendenti anche dal PNRR e dalle risorse che arriveranno (se arriveranno). Dobbiamo comunque augurarci, decidendo oggi per il meglio, che grazie agli investimenti del PNRR si riesca ad affermare una nuova generazione di imprenditori e manager capaci di stare al passo con il cambiamento e posti in condizioni di giocare su scala globale.

Consueto appuntamento del lunedì con Francesco De Leo, Executive Chairman di Kaufmann & Partners (Madrid), su alcuni aspetti del PNRR ovvero sulle sfide che il Piano del Next Generation EU suggerisce e gli appuntamenti da non mancare. Il tutto con una posta in gioco di non poco conto, dal momento che si giocherà la capacità del nostro Paese di rimanere agganciato o meno all’ondata di innovazione, ovvero se sarà in condizione di poter guardare al futuro con una nuova spinta propulsiva, o se invece sarà destinato ad una lenta messa ai margini sulla scena globale.

Key4biz. Siamo entrati da poco in un nuovo anno, e ci sono tutti i segnali che il 2022 si rivelerà un anno di svolta. Andiamo subito al punto: che ne sarà del PNRR?

Francesco De Leo. È presto per dirlo: per il momento il PNRR rimane una lunga lista di progetti, che pare facciano fatica a trovare un punto di sintesi, un disegno unitario complessivo. L’Esecutivo in carica ha ereditato il lavoro fatto dal Governo precedente e si è trovato a correre contro il tempo per rientrare nelle scadenze per la presentazione del Piano previste dall’Europa. È un punto di partenza, ed è probabile che ci sarà spazio apportare delle correzioni non indifferenti sia in merito agli obiettivi, che ai tempi di implementazione del piano. Siamo in una fase nuova, che è anche l’ultima chiamata prima di trovarsi a dovere rincorrere gli eventi. Il problema di fondo è che una lista di progetti, per quanto articolata, non fa’ una strategia.

Key4biz. Eppure la narrativa dei media sembra molto più ottimistica

Francesco De Leo. Il PNRR, così com’è, sembra più “un’incompiuta”. Credo che il Governo in carica sia chiamato a dare una svolta, per rimettere il Paese in corsa verso il proprio futuro. C’è da dire che la fase attuale della pandemia, con il recente e non previsto aumento del numero dei contagi, costituisce un ostacolo in più che complica, e non poco, l’agenda del Governo. Ma d’altra parte è così per tutti e quindi non siamo i soli a dovere porre mano ad un aggiornamento del PNRR, nel pieno di una nuova ondata pandemica. È il primo passo quello che conta, perché traccia un percorso, segna un punto all’orizzonte verso il quale occorre concentrare tutte le energie disponibili. Meno tempo si perde ad ingessare il Paese su dibattiti di retroguardia, prima si riesce ad allinearsi con la direzione che sta prendendo il cambiamento. Come diceva J.F. Kennedy: “Il futuro non è un regalo, è una conquista”.

Avremmo bisogno di un PNRR che sia a prova di futuro e invece ne abbiamo uno che sembra voler fare solo i conti con il passato.

Key4biz. Quanto incide la pandemia?

Francesco De Leo. La pandemia continua nella sua azione di accelerazione della velocità del cambiamento. Ci vogliono 3/5 anni per rendere operativo il PNNR (quindi da qui al 2026) e 5/7 anni per misurarne l’impatto e l’efficacia. Fare un passo falso ora, o ancora peggio non fare nulla per migliorarlo, non è più un’opzione, perché vuole dire che non arriveremo al 2026 con i conti in ordine. Il PNRR deve superare il limite di essere una lista troppo affollata di programmi di investimento, che ne rendono molto arduo, se non impossibile il coordinamento.

Key4biz. Come si fa a trasformare il PNRR nella direzione che indica?

Francesco De Leo. Più che un “libro dei sogni”, deve rispondere ad una strategia-Paese e ad un metodo di lavoro. E deve puntare ad obiettivi che siano “raggiungibili”, dando un ordine ed una lista di priorità. Possiamo nutrire ambizioni molteplici, ma siamo in una competizione serrata fra Sistemi-Paese e quindi occorre essere più selettivi, perché è necessario concentrare le forze sulle sfide che possiamo ancora vincere.

Key4biz. In che direzione?

Francesco De Leo. Dobbiamo farci trovare pronti per essere competitivi su scala globale in questi settori che fra 5/7 anni costituiranno il terreno chiave di confronto su scala globale. È lì che si giocherà la partita ed il futuro delle prossime generazioni. Sarebbe iniquo e profondamente ingiusto consegnare consapevolmente i giovani di oggi e di domani ad un destino che li pone già in partenza ai margini del cambiamento, solo perché la nostra generazione non è stata in grado di agganciare i settori che guideranno lo sviluppo su scala globale. Ma attenzione, non partiamo battuti in partenza, è però importante non fare una scommessa sul passato, perché finiremmo per ritrovarci fuori dai giochi. È arrivato il momento per il Governo in carica di voltare pagina.

Key4biz. Si direbbe un compito improbo, considerate anche le tensioni che si percepiscono nell’attuale maggioranza di Governo.

Francesco De Leo. Le tensioni ci sono, fanno parte del gioco, e ci saranno sempre. Ma questo, come ho già detto, è un anno di svolta e quindi tutte le forze in campo devono sentirsi in dovere di esprimere un indirizzo.  È un necessario segno di vitalità, che da’ il senso di come tutti i protagonisti di questa fase di transizione debbano essere consapevoli del fatto che si sta giocando l’ultima chance per rimanere in partita. Lamentarsi non serve a molto: distrae solo dalla responsabilità di fare scelte difficili, sì, ma necessarie per non finire ai margini del cambiamento.

Key4biz. Ci vuole, forse, anche un pizzico di coraggio in più…

Francesco De Leo. Il coraggio è sempre necessario, tanto più in questo momento storico. Perché nulla sarà più come prima. Ce ne stiamo accorgendo da due anni, da quando è iniziata la pandemia, anche nella nostra vita di tutti i giorni. Il mondo sta cambiando con una velocità a cui non eravamo preparati: e stanno venendo meno le certezze sulle quali avevamo costruito le nostre aspettative sul futuro. E se si guarda ai numeri, alla dimensione degli investimenti, agli assetti che si stanno formando su scala globale, alla rotazione dei mercati finanziari che sta mettendo fuori gioco interi settori, ci sono pochi dubbi su dove puntare l’attenzione. Fra qui e il 2026 la partita si gioca sul terreno dell’innovazione ad ampio spettro”.

Key4biz. Ma allora come dovrebbe essere un PNRR a prova di futuro?

Francesco De Leo. Occorre agganciare il cuore delle iniziative allo sviluppo che è stato innescato da 5 piattaforme di innovazione fra loro interdipendenti, che hanno scalato il ranking dei mercati con una magnitudo di investimenti ed un’accelerazione senza precedenti. Parliamo di (1) Energy Storage, (2) Robotica, (3) Intelligenza Artificiale, (4) Blockchain e (5) Genome Sequencing, ovvero della possibilità di mappare le sequenze del DNA a costi contenuti e scala massiva. Se a fine Piano, una volta finalizzati gli investimenti del PNRR, non avremo dei “campioni” nazionali in grado di avere una dimensione globale in questi settori, allora vuol dire che avremo mancato l’obiettivo di essere rimasti in partita e saremo relegati ad una posizione irreversibilmente ai margini del cambiamento. Occorre abbandonare la “comfort zone” delle “non scelte” o delle scelte facili, che ci trascinano a fondo in un tentativo disperato di ripianare i troppi errori di un passato che rischia di essere un macigno insuperabile sulla strada verso il futuro.

Key4biz. Come faremo a farci trovare pronti all’appuntamento con il futuro che lei auspica?

Francesco De Leo. Molto semplice. Quando i listini dei principali mercati finanziari vedranno come protagonisti attori che oggi ancora non possiamo immaginare. È molto probabile che fra il 2026 e il 2030 le principali società quotate italiane non saranno quelle che oggi troviamo a listino. Dobbiamo augurarci, decidendo oggi per il meglio, che grazie agli investimenti del PNRR si riesca ad affermare una nuova generazione di imprenditori e manager capaci di stare al passo con il cambiamento e posti in condizioni di giocare su scala globale.

Key4biz. Con quali tempi?

Francesco De Leo. Beh direi che sapremo se i risultati sono arrivati se nei prossimi 7 anni avremo saputo esprimere 5/7 nuovi gruppi industriali in settori chiave, capaci di operare nel mondo, tenendo presente che la soglia dimensionale minima per stare in gioco è di una magnitudo superiore a quella a cui siamo abituati attualmente. Già oggi Apple, a soli 15 anni di distanza dall’introduzione dell’I-Phone, ha superato la soglia di capitalizzazione di 3 mila miliardi di dollari, il che equivale a dire più di 3 volte la capitalizzazione di tutta la Borsa Italiana, e Tesla ha creato in soli 10 anni 1 miliardo di dollari di valore, in un settore dove si diceva che le barriere all’entrata fossero insuperabili.

Key4biz. Al coraggio dobbiamo aggiungere allora una dose di ambizione?

Francesco De Leo. Decisamente. Dobbiamo porci degli obiettivi ambiziosi, e in una certa misura indipendenti anche dal PNRR e dalle risorse che arriveranno (se arriveranno). Duncan, uno dei protagonisti in Dune (2021) ci ricorda che “sono i belli i sogni, ma le cose importanti accadono da svegli, perché così le realizziamo”. Credo che sia la giusta prospettiva per andare incontro al futuro.

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