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PNRR, dati aggiornati su Italia Domani. Ma ancora ritardi e scarsa trasparenza

Lo stato di avanzamento dei singoli interventi del Pnrr e la spesa effettivamente sostenuta per le centinaia di progetti approvati non è ancora accessibile. Nonostante le rassicurazioni pubblicate dal governo sul sito Italia Domani, aggiornato negli ultimi giorni con nuovi dataset, a oggi queste informazioni non sono ancora pubbliche e accessibili a tutti. Lo rende noto Openpolis, che oggi ha fatto il punto della situazione rispetto alle numerose richieste di trasparenza avanzate al Governo.

Una carenza informativa che non è più accettabile, che però resta deficitaria: i dati del piano di ripresa e resilienza restano carenti se non del tutto assenti. È necessario da parte del governo uno slancio decisivo di trasparenza su un programma di investimenti così importante per il Paese. La pensano così decine di associazioni civiche, mentre il punto della situazione sull’aggiornamento dei dati sul sito Italia Domani è giunto oggi da parte di Openpolis, che da tempo chiede tramite Foia l’accesso a tutti i dati del piano.

C’è da dire che la carenza di dati trasparenti dipende anche, in larga misura, dai ritardi nell’aggiornamento delle misure da parte dei comuni. In altre parole, i dati non sono sempre disponibili. Anzi.  

Una situazione sollevata da tempo anche dall’opposizione anche dopo il varo del Dl Pnrr lo scorso 23 aprile e la sua recente conversione in legge.

Dl Pnrr: Irto (Pd), ritardi e mancanza di trasparenza


“Oggi ci ritroviamo a dibattere di un provvedimento nato tardi e male, che non pone alcun rimedio agli errori già fatti dal Governo. Il Piano che doveva permettere all’Italia di recuperare terreno dopo il Covid, riqualificare l’assistenza sanitaria, strutturare la transizione ecologica, energetica e digitale invece è caratterizzato da ritardi, mancanza di trasparenza e criticità di vario grado. Vi sono poi gravi divari nella partecipazione ai bandi del Pnrr, con gli enti locali più piccoli in grosse difficoltà e le regioni del Sud in forte affanno. In questo disastro il ministro Fitto si è distinto per allungare i tempi e creare confusione”. Così il senatore Nicola Irto, capogruppo Pd in commissione Ambiente, è intervenuto nell’aula di Palazzo Madama in sede di conversione del decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Pnrr: Castellone (M5s), ‘se non si usano fondi si blocca crescita, Governo in ritardo’

“Dal Def emerge che il 90% della crescita stimata per il 2024 è dovuta all’impatto del Pnrr. È quindi chiaro che se non si utilizzano i fondi stanziati nel Pnrr per attuare le riforme previste, si bloccherà la crescita del Paese. Purtroppo, il rischio è concreto perché questo Governo è in grave ritardo: meno del 4% dei fondi spesi per la sanità, meno dell’1% per la formazione. Non solo questo Governo non ha una politica economica chiara e non prevede investimenti e incentivi per le imprese, ma non riesce nemmeno ad utilizzare le risorse ottenute dal Governo Conte e già stanziate. Un vero disastro”. Lo scrive su Facebookla vice presidente del Senato, Mariolina Castellone (M5s).

Pnrr, a fine dicembre 2023 erogati 45 miliardi. Restano 151 miliardi da spendere nei prossimi 3 anni

“Secondo l’aggiornamento di fine 2023 – aggiunge – risultavano erogati solo circa 45 miliardi di euro, di conseguenza nei prossimi tre anni andrebbero spesi oltre 151 miliardi, il triplo di quanto fatto finora. La maglia nera dei ritardi va, secondo il monitoraggio di Openpolis, al ministero delle Infrastrutture del ministro Salvini. Inoltre, secondo la Corte dei conti, il previsto taglio di 1,2 miliardi per gli interventi sanitari colpisce l’equità nella distribuzione delle risorse tra le diverse Regioni e l’operatività del Servizio sanitario stesso. Viene penalizzato il Sud, nel silenzio complice dei Governatori di centrodestra, quello della Calabria in primis”. “Ai ritardi e alle gravi incongruenze – prosegue – si aggiunge un ulteriore vizio di questo Governo, la mancanza di trasparenza sui conti. Il Parlamento, infatti, non è in grado di conoscere la situazione dettagliata del PNRR, mentre diversi osservatori, Università, enti privati, hanno smesso di monitorare per mancanza di dati aggiornati. Siamo quindi in presenza di un quadro preoccupante, a carenze decisive che determinano la nostra forte contrarietà alla conversione del decreto Pnrr”.

Openpolis, il governo ha finalmente pubblicato i dati sulle misure del nuovo Pnrr

A fine aprile la piattaforma governativa Italia domani ha condiviso alcuni dei dati che abbiamo chiesto nella nostra ultima richiesta di accesso agli atti (Foia). Si tratta degli importi delle misure e dell’avanzamento procedurale dei progetti. Possiamo considerarlo un risultato positivo, effetto della continua domanda di trasparenza sul piano che avanziamo fin dal suo avvio.

Tuttavia, sottolinea Openpolis, permangono alcune lacune e criticità, “per le quali continueremo a chiedere chiarezza. In primis non sono ancora stati pubblicati i dati sull’avanzamento economico e finanziario dei progetti. Nel dataset condiviso sulle misure manca la loro descrizione e, per le submisure, l’indicazione di quale sia l’intervento più ampio in cui sono incluse. In quello sui progetti invece, la classificazione degli stati di avanzamento varia in base alla natura dell’intervento, ostacolando un’analisi complessiva sull’andamento dei lavori. Inoltre, le date di inizio e fine degli interventi sono almeno in parte scorrette”.

In sintesi, Sono ora pubblici i dati sull’avanzamento delle opere, ma non sulla spesa effettuata.

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